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Benessere green

Tutti i numeri dello spreco alimentare e le migliori petizioni per fermarlo

I numero astronomici dello spreco

1.000 miliardi di dollari: è ovviamente una cifra stimata, arrotondata per comodità, ma pur sempre un numero vertiginoso. Tale è il costo dello spreco alimentare totale del mondo in un anno. Se però sommassimo a questa cifra anche il costo dell’acqua utilizzata per produrre il cibo sprecato e l’entità dell’impatto ambientale causato da questi alimenti, arriveremmo all’astronomica cifra di 2.600 miliardi di dollari, molto più del Pil italiano, per intenderci. E se si volesse restringere lo sguardo alla sola Unione Europea, si scoprirebbe che ogni singolo giorno sotto la bandiera blu stellata si sprecano mediamente 720 Kcal a testa, per un totale di 90 milioni di tonnellate di cibo buttate ogni anno. L’Italia, di per sé, segue la linea dei paesi spreconi, con uno spreco alimentare che raggiunge gli 8,4 miliardi di euro all’anno. Insomma, ogni famiglia italiana butta nel cassonetto, ogni settimana, quasi 7 euro di cibo. Queste cifre da incubo sono state presentate a Roma dalla Fondazione Enpam per il via della campagna ‘Spreco zero 2016‘, la quale si è avvalsa dell’indagine dell’Osservatorio nazionale Waste Watcher. Come ha voluto sottolineare a questo proposito il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente Barbara Degani, durante la giornata nazionale di prevenzione allo spreco tenutasi il 5 febbraio, «la lotta agli sprechi e alle perdite alimentari gioca un ruolo decisivo sia per la riduzione dell’impronta ambientale della produzione alimentare, sia nell’assicurare un’adeguata disponibilità di cibo per le generazioni attuali e future».

Le petizioni su Change.org

Ma la lotta allo spreco alimentare non può essere pilotata unicamente dall’alto: è infatti il singolo cittadino che deve prima di tutto tagliare il proprio spreco domestico, e non solo. Ci sono infatti varie idee che girano in rete sulle modalità in cui si potrebbe iniziare ad intaccare la quantità di cibo cestinata. Su Change.org, per esempio, ci sono alcune petizioni a tema spreco alimentare che stanno riscuotendo moltissimo successo. La prima è Stop allo spreco alimentare in Europa, firmata dal manager bancario Daniele Messina, che ha raggiunto già quota 750 mila firmatari: lo scopo è quello di far approvare anche in Italia una legge che obblighi i grandi supermercati a donare il cibo invenduto ai chi più ne ha bisogno, come è già avvenuto in Francia. Un’altra petizione interessante è quella lanciata da Corrado Finocchiario, dal titolo Doggy Bag: contro lo spreco alimentare, alla quale hanno aderito quasi 27mila persone. Con questa petizione si vuole obbligare tutti i ristoranti italiani ad offrire ai propri clienti la doggy bag, ovvero un contenitore per alimenti grazie al quale portare a casa gli avanzi del pasto, così da consumarli in un secondo tempo. Anche qui, il precedente è da localizzare in Francia, dove una legge della stessa foggia è stata approvata proprio all’inizio del 2016.