30 chilometri all’ora Bologna
Urbanistica

Bologna a 30 chilometri all’ora: e non è la sola

Il primo multato della nuova Bologna a 30 chilometri all’ora, riportano quelli di Fanpage, è stato il signor Sergio Baldazzi, gioiellieri bolognese che stava percorrendo via Azzurra alla velocità di 39 chilometri orari. Una velocità che di certo non spaventa chi è abituato ai limiti urbani di 50 chilometri all’ora: a partire dal 16 gennaio, però, a Bologna i limiti di velocità sono cambiati, con l’entrata in vigore della sperimentazione “Città 30”. La quale prevede, come annunciato già l’anno scorso, che nel capoluogo emiliano il nuovo limite sulle strade urbane sia per l’appunto quello dei 30 chilometri all’ora, eccezion fatta per le strade definite “a scorrimento veloce”: lì i cartelli mostrano ancora un limite di 50 chilometri orari. Il mutamento del tetto massimo di velocità non è peraltro l’unica novità introdotta dalla sperimentazione, la quale mira a rendere la città più sicura per pedoni e per ciclisti. Ecco che allora sono in programma valorizzazioni delle aree verdi, realizzazioni di spazi dedicati a chi si muove a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, e via dicendo. Sta di fatto che, nel primo giorno di Città 30, a Bologna le 6 pattuglie dedicate hanno emesso 7 sanzioni: a ben pensarci, vista la rivoluzione, nemmeno tante. Ma quali sono i vantaggi di fissare il limite di velocità sulle strade urbane a 30 chilometri orari? Quali città hanno già adottato questa politica, e quali altre sono in procinto di farlo?

I vantaggi del limite dei 30 chilometri all’ora in città

I motivi che spingono verso l’abbassamento del limite di velocità in città sono presto spiegati. Prima di tutto, gli incidenti avvenuti negli ultimi anni dimostrano molto chiaramente quanto sia necessario aumentare la sicurezza di ciclisti e di pedoni sulle strade urbane, mettendo quindi in moto dei progetti ad hoc per coniugare micromobilità e mobilità classica. Al ridursi della velocità si riduce lo spazio di frenata, si ha più tempo per vedere ostacoli sulla strada, le conseguenze degli incidenti sono meno gravi, e via dicendo. Non va inoltre dimenticato che una velocità minore porta a un inquinamento ridotto, sia a livello ambientale che a livello acustico. Abbiamo peraltro già dedicato un articolo ai vantaggi del limite di 30 chilometri orari in città, sottolineando che paradossalmente ridurre la soglia massima può aiutare a ridurre le code e facilitare lo scorrimento del traffico.

Le altre città con (o verso) il limite di velocità ridotto

Chissà la sorpresa, per l’automobilista italiano, nel ritrovarsi di fronte alla primissima strada urbana con il limite dei 30 chilometri orari: questa fu istituita a Cesena, nel 1998. La prima città italiana a optare per questo tetto su tutte le strade è invece stata Olbia, a partire da giugno del 2021, lo stesso anno peraltro in cui il limite massimo di velocità venne ridotto anche a Parigi e Bruxelles. A livello di grandi città europee, è risaputo che stanno lavorando per introdurre il limite di 30 chilometri all’ora anche Valencia, Bilbao, Londra, Helsinki, Zurigo, Graz, Lille e Grenoble.
E lo stesso stanno pianificando Milano e Torino. La prima, a dire la verità, aveva annunciato che l’introduzione del nuovo limite sarebbe partita proprio nel gennaio del 2024: probabilmente c’è qualche ritardo. Sempre entro il 2024 dovrebbe diventare una “Citta 30” anche Parma, con il nuovo limite che dovrebbe concretizzarsi nel centro storico e nel quartiere dell’Oltretorrente.