Accise sulle auto elettriche
Auto elettriche

Accise sulle auto elettriche: l’ipotesi del governo

In questi giorni nel governo italiano si parla, tra le altre cose, dell’introduzione di accise sulle auto elettriche. Come è noto in Italia le accise sui carburanti figurano tra le imposte dirette più note – e probabilmente più disprezzate. Ora, guardando in direzione della lenta transizione verso la mobilità elettrica, il governo Meloni si deve essere interrogato sul “gap” lasciato dalle suddette accise sulla benzina: come colmarlo in uno scenario in cui sempre più automobili saranno alimentate non da combustibili fossili, quanto invece da elettricità? Da qui per l’appunto l’idea delle accise sulle auto elettriche: vediamo la questione più nel dettaglio.

Le poche macchine elettriche in Italia

Quel che è certo è che, visto lo scarso appeal delle e-car nel mercato italiano, parlare di accise sulle auto elettriche in un momento in cui si dovrebbe fare di tutto per aumentare le loro vendite può sembrare quantomeno inopportuno. È però altrettanto vero che le casse statali hanno bisogno di un flusso continuo in entrata. Ma attenzione: bisogna pur sempre sottolineare il fatto che in Italia appena il 4% delle auto vendute è elettrico. Questo peraltro succede mentre sullo sfondo, in Europa, la percentuale di e-car vendute è pari al 14%. Come traspare da un’indagine Repower aggiornata al 2023, insomma, l’Italia è fanalino di coda nel continente per quanto riguarda l’elettrificazione delle auto, in una classifica saldamente guidata dalla Norvegia, con l’82,4% delle auto vendute completamente elettrico. Spostandosi dalla Scandinavia, i cui Paesi coprono le prime posizioni, si arriva al 30,8% dei Paesi Bassi, al 22,5% del Lussemburgo, al 20,9% della Svizzera, al 19,9% dell’Austria, e via dicendo.

La questione delle accise sulle auto elettriche

In questo scenario, nel quale il mercato dell’automotive elettrico avrebbe bisogno di tutto fuorché di un ulteriore rallentamento, arriva l’ipotesi delle accise sulle auto elettriche. Questo sapendo che attualmente le accise sulla benzina incidono per circa la metà sul prezzo finale del consumatore: non stupisce che, a ogni aumento significativo dei prezzi dei carburanti, torni il sempre verde argomento della riduzione delle accise. E visto il grande gettito fiscale garantito da questa imposta indiretta, non dovrebbe meravigliare troppo la mossa annunciata pochi giorno fa dal titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, ovvero per l’appunto quella di prendere in considerazione l’introduzione delle accise sulle auto elettriche: “pensate all’effetto che avrà l’elettrificazione sullo spostamento delle accise del carburante alle nuove forme di alimentazione” ha spiegato Giorgetti, aggiungendo che “non si tratterà solo di una riduzione del gettito ma di significativa traslazione”. Resta ancora da capire, o meglio, da decidere, quale forma potranno effettivamente prendere le accise sulla vendita delle auto elettriche.

Intanto la Corte dei conti EU afferma che le auto elettriche sono troppo costose

A prescindere dalla forma effettiva che si vorrà dare alle eventuali accise sulle auto elettriche, il significato sembra chiaro: ci saranno dei costi ulteriori per gli acquirenti di auto alimentate a batteria. Questo stride un po’ con il tentativo per ora abbastanza inefficace di aumentare il parco elettrico italiano. E stride a dire il vero anche con una sentenza emessa a fine aprile dalla Corte dei conti europea, la quale aveva sottolineato che attualmente le auto elettriche sono troppo costose, soprattutto pensando alla sempre più vicina messa al bando delle auto alimentate a benzina e a diesel.