Italia

Le case italiane del boom sono vecchie e sprecone

Quarant’anni di inefficienza

Le case italiane sono state bollate come ‘sprecone’ dagli esperti della società Ricerca sul Sistema energetico (Rse), organizzazione volta al miglioramento dell’efficienza energetica italiana. Stando alle cifre pubblicate nella nuova monografia Edifici energeticamente efficienti: un’opportunità, il 65% degli edifici residenziali italiani ha più di 40 anni. Questi edifici datati e mai rimessi in ordine dal punto di vista energetico rappresentano un bel problema per il risparmio energetico e per l’inquinamento.

Case italiane sprecone

Stando agli esperti, alle case vecchie e sprecone degli italiani basterebbero alcuni piccoli interventi di riqualificazione energetica per ridurre i consumi del 30%, andando così a risparmiare sull’intero territorio nazionale ben 8 milioni di tonnellate di petrolio. Ma una riqualificazione energetica residenziale su larga scala non avrebbe ovviamente dei benefici unicamente sul piano economico: anche l’ambiente ne guadagnerebbe, con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 19 milioni di tonnellate.

Edilizia del boom

Come ha spiegato Marco Borgarello, responsabili dell’efficienza energetica di Rse, «la maggior parte di questi edifici è nata nelle periferie durante il boom economico, prima che venisse emanata una legge sulla prestazione energetica in edilizia». E per rimediare agli errori del passato ci si dovrebbe affidare a interventi quali la sostituzione degli infissi esterni, delle caldaie e degli isolanti. L’investimento totale dovrebbe essere notevole, raggiungendo una cifra di circa 137 miliardi, inteso come un progetto che si dovrebbe ripagare in termini di risparmio energetico in meno di quindici anni.