Architettura sostenibile

Cemento luminoso per illuminare gli edifici senza elettricità

Superfici auto-illuminati

Negli ultimi anni di progetti incentrati sulla trasformazione di superfici ‘tradizionali’ in sistemi auto illuminanti ne abbiamo visti tanti. Il primo su cui sono stati puntati i riflettori è stato probabilmente l’olandese ‘Glowing Lines‘, un tratto autostradale, sperimentato nel 2014, che è stato coperto da una vernice molto particolare contenente polvere in grado di assorbire la luce solare per poi sprigionarla nelle ore buie. Prima dell’Olanda ci aveva pensato anche l’Inghilterra con Starpath, una superficie ‘stellata’ applicabile un po’ ovunque per illuminare nelle ore notturne senza consumare energia. A immaginare vere e proprie strade fotovoltaiche sono stati gli americani, con il progetto Solar Roadways dei coniugi Brusaw. E poi i francesi, con la recente iniziativa, dal grande impatto mediatico, che prevede nei prossimi cinque anni la copertura di alcuni percorsi stradali, per un totale di 1000 km, di un substrato composto da pannelli in silicio policristallino con un’efficienza minima stimata del 15%.

Cemento innovativo a emissione luminosa

L’evoluzione di tutti questi sistemi potrebbe arrivare dal Messico. Alcuni ricercatori dell’Universidad Michoacana de San Nicolás de Hidalgo, in Messico, hanno annunciato lo sviluppo di un cemento a emissione luminosa  che può essere utilizzato non solo per realizzare strade, autostrade e piste ciclabili ma anche edifici. E che, a differenza delle vernici dei progetti che abbiamo elencato prima, promette una durata nettamente superiore, stimata in un minimo di 100 anni.

Polimeri misti dalle proprietà luminescenti

L’innovazione degli scienziati risiede nell’essere riusciti a trasformare il cemento che per sua natura è opaco ed estremamente compatto, quindi impenetrabile dalla luce, in un materiale in grado di assorbire l’energia solare di giorno e restituendola sotto forma di luce la notte. Come hanno fatto? Modificandone leggermente la composizione. Nel processo di indurimento della pasta cementizia si formano gel e cristalli di silicati e alluminati  di calcio idrato. I ricercatori hanno eliminato i cristalli e hanno aggiunto un composto di polimeri misti dalle proprietà luminescenti che catturano la luce e la restituiscono nelle ore notturne, per un massimo di 12 ore.

Funziona anche in caso di maltempo

Altro vantaggio è il funzionamento anche in condizioni meteorologiche avverse.  “Anche se la giornata è nuvolosa- ha dichiarato José Carlos Rubio, responsabile del progetto- è sufficiente una quantità minima di raggi solari per ‘ricaricare’ il cemento, che può essere quindi utilizzato anche in applicazioni indoor”.

I ricercatori rassicurano anche sul fronte dell’impatto ambientale. Il composto è totalmente ecologico, perché costituito da sabbia e argilla e l’unico residuo rilasciato è in vapore acqueo. Le versioni attualmente sviluppate, e in fase di valutazione per la commercializzazione, sono in colore blu e verde, regolabili in intensità luminosa. Se tutto andrà per il verso giusto saranno sperimentate altre tonalità a seconda delle esigenze.