Cosa mangi, quanto inquini: una dieta facile per inquinare meno
Agricoltura

Cosa mangi, quanto inquini: una dieta facile per inquinare meno

Dimmi che cosa mangi ogni giorno, e ti dirò quanto inquini. Certo, può essere una semplificazione eccessiva: ogni giorno inquiniamo più o meno anche in base ai mezzi di trasporto utilizzati, ai chilometri fatti, agli elettrodomestici utilizzati, ai vestiti indossati, e via dicendo. Ma certamente le nostre abitudini alimentari hanno un impatto molto forte sulla mole di emissioni di gas a effetto serra prodotte, sulla deforestazione, sul consumo di suolo e di acqua, nonché sulla diffusione di malattie e persino di epidemie. L’industria alimentare così come è al giorno d’oggi ha infatti un impatto grandissimo sugli ecosistemi del nostro pianeta: si stima che più di un terzo delle emissioni globali di anidride carbonica sia da ricondurre proprio alla produzione di cibo. Sì, perché prima di arrivare alla nostra tavola quel cibo deve essere coltivato, raccolto o macellato, trattato, trasportato, conservato, cucinato, venduto, tutti processi con un impatto ambientale più o meno importante. Come è noto a inquinare maggiormente sono i prodotti di origine animale: si stima infatti che il 60% delle emissioni di gas serra del settore sia da ricondurre proprio alla carne, e in particolar modo a quella bovina e ovina. Questo sapendo che (stando ai dati di Meat Atlas) nei Paesi industrializzati il consumo di carne si attesta a circa 80 chilogrammi a persona ogni anno, laddove invece in Africa si parla di circa 20 chilogrammi, che diventano appena 6 nel Sahel. Ma è davvero necessario rinunciare del tutto alla carne e rivoluzionare le proprie abitudini alimentari per inquinare di meno? Non proprio: uno studio suggerisce che esiste una dieta facile per inquinare meno, senza diventare per forza vegetariani. E con importanti benefici per la salute!

Una dieta semplice per inquinare meno, senza eliminare la carne

Si tende a credere che, per inquinare meno a livello alimentare, sia necessario mutare drasticamente dieta, diventando vegetariani o persino vegani. Non ci sono dubbi: chi intende ridurre al minimo le emissioni di gas a effetto serra dovrebbe eliminare la carne, per mangiare poi solamente prodotti di stagione e a chilometri zero, meglio ancora se da produzione biologica. Ma è possibile fare la differenza anche senza essere necessariamente così drastici, senza eliminare del tutto la carne e senza sostituirla sempre con tofu e seitan. Uno studio condotto da dei ricercatori delle università di Harward, di Stanford e di Tulane, pubblicato di recente sulla rivista Nature Food, suggerisce infatti che è possibile ridurre in modo importante le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera con degli aggiustamenti alimentari tutto sommato piccoli. La ricerca è stata fatta a partire dai dati raccolti su circa 7.700 statunitensi, per individuare abitudini e alimenti particolarmente inquinanti. L’obiettivo è stato quello di proporre una dieta semplice per inquinare meno, tagliando le emissioni pur mantenendo il medesimo apporto calorico e nutrizionale. Ecco che allora è stata eliminata la carne bovina, rimpiazzata però non necessariamente dal tofu, quanto invece da pollo o da tacchino. E se per gli adulti i ricercatori si sono concentrati principalmente sullo scambio di proteine, per i bambini lo studio propone invece la sostituzione del latte animale con quello vegetale. Se tutti i consumatori optassero per delle alternative a ridotte emissioni di gas serra, si legge nello studio, l’impronta di carbonio complessiva alimentare degli Stati Uniti potrebbe essere ridotta di oltre il 35%. Va peraltro detto che la medesima dieta per inquinare meno avrebbe effetti benefici anche sulla salute dei consumatori,  con una qualità del cibo aumentata fino al 10%.