Verso il divieto di imballaggi monouso entro il 2027
Riciclo plastica

Verso il divieto di imballaggi monouso entro il 2027 (e non solo)

Ci sono oggetti che non fanno più parte della nostra vita quotidiana. La direttiva europea Sup (Single Use Plastic) del 2019 per esempio ha messo al bando la vendita di piatti, di bicchieri, di cannucce e posate di plastica, insieme a bastoncini usa e getta per le orecchie e agitatori da cocktail: in Italia la normativa è entrata in vigore il 30 novembre 2021. Ora si dovrebbe fare il passo successivo, eliminando ogni forma di imballaggi monouso, e la Commissione Ambiente del Parlamento europeo sta lavorando proprio su questo. È anzi già pronto un regolamento, il quale riporta a chiare lettere il divieto imballaggi monouso a partire dal 21 novembre 2027, unitamente ad altre nuove regole per ridurre l’utilizzo di plastica. Vediamo più nel dettaglio cosa dice la bozza elaborata dalla Commissione Ambiente.

Il regolamento europeo sugli imballaggi (Ppwr)

Il nuovo regolamento europeo che mira a vietare gli imballaggi monouso prende in considerazione le più differente tipologie di packaging usa e getta, dalla busta per l’insalata alla bustina dello zucchero, fino ad arrivare al flaconcino di shampoo che l’hotel mette a disposizione dei propri ospiti. Per ora, va detto, si tratta unicamente di una proposta: il regolamento europeo sugli imballaggi è uscito dalla Commissione Ambiente il 24 ottobre, e dovrà ora passare per le sedute plenarie del Parlamento europeo. Le sedute dedicate sono in scaletta tra il 20 e il 23 novembre. Di certo non sarà facile portare fino in fondo il regolamento indenne, con diverse parlamentari che hanno già presentato degli emendamenti. A generare la maggior parte dei dissensi risultano essere l’articolo 22, dedicato per l’appunto alla messa al bando degli imballaggi monouso, e l’articolo 26, che introduce gli obiettivi di riutilizzo. Vediamo di cosa si tratta più nel dettaglio.

Cosa prevede il divieto di imballaggi monouso

Al giorno d’oggi siamo circondati da imballaggi monouso, ovvero da soluzioni packaging pensate per essere cestinate all’utilizzo del prodotto. Pensiamo alle bustine dei condimenti che troviamo nei ristoranti, agli imballaggi in cui frutta e verdura vengono presentate nei supermercati, ai kit per gli ospiti in albergo. Ecco, secondo la bozza del regolamento europeo sugli imballaggi, tutto questo deve sparire. Via tutte le bustine monouso di ristoranti, bar, alberghi, mense e catering; via tutti gli imballaggi per prodotti ortofrutticoli freschi con peso inferiore agli 1,5 chilogrammi; via tutte le confezioni monouso per prodotti per l’igiene e per la cosmesi nelle strutture ricettive, se inferiori ai 50 millilitri per i liquidi e ai 100 grammi per i prodotti non liquidi. Tutto questo, secondo le intenzioni, dovrebbe diventare realtà entro il 31 dicembre 2027.

Oltre l’eliminazione del packaging usa e getta: gli obiettivi di riutilizzo

Il regolamento europeo sugli imballaggi così come formulato dalla Commissione Ambiente introduce anche gli obiettivi di riutilizzo, i quali potrebbero portare a una rivoluzione persino più forte rispetto a quella causata dal divieto di packaging monouso. Nell’articolo 26 si legge infatti che dal 1° gennaio del 2030 il 20% delle bevande vendute confezionate, siano esse in lattina o in bottiglia, dovrà utilizzare degli imballaggi che potranno essere riutilizzati. Entro il 31 dicembre 2027 – stessa data dell’ipotetica entrata in vigore del divieto degli imballaggi monouso – entreranno in vigore degli obiettivi di riutilizzo “più facili”, come l’obbligo di servire dei bicchieri riutilizzabili per le bevande sfuse consumate sul posto; e come l’obbligo di presentare al consumatore la possibilità di riempire il proprio contenitore – tipicamente una borraccia – con le bevande sfuse.

Se dal mondo dell’ambientalismo questo nuovo regolamento è stato accolto con favore, voci di protesta si sono levate dall’agricoltura, dall’industria alimentare e dalla filiera della plastica.