Don't look up cambiamenti climatici
Vivi green

La satira pungente di Don’t Look Up e la crisi climatica

Difficile non aver sentito parlare, nelle ultime settimane, del film Don’t Look Up. Prima di tutto perché la pellicola è presente su Netflix (che in Italia conta 4 milioni di utenti) già dal 24 di dicembre, e poi perché nel cast figurano attori come Leonardo DiCaprio, Jennifer Lawrence, Meryl Streep, Jonah Hill, Cate Blanchett, Timothée Chalamet e Ariana Grande.

Al di là delle brillanti interpretazioni che hanno resto questo film un hot topic a livello internazionale, a stimolare il pubblico è stata in buona parte l’allegoria, poco o per nulla nascosta, che rende Don’t Look Up così potente. Il film di Adam McKay (registra tra le altre cose di La grande scommessa) è infatti prima di tutto una satira dell’attuale reazione ai cambiamenti climatici, sorprendentemente convincente. Vediamo come e perché; da qui in poi, lo sottolineiamo, gli spoiler si sprecheranno.

Don’t Look Up, in breve

Il film parte dalla scoperta fatta per caso da una dottoranda, interpretata dalla Lawrence, e dal suo responsabile, il premio oscar Leonardo di Caprio: una gigantesca meteora è pronta a impattare contro la Terra, in soli 6 mesi. L’esito previsto è la distruzione di ogni forma di vita sul pianeta.

Da questo presupposto il film narra le paradossali difficoltà dei due scienziati di comunicare al mondo, ai leader politici come al grande pubblico, la gravità della notizia. Da una parte abbiamo il panico degli scienziati, che sanno che, al 99,7% di probabilità, la meteora sarà fatale per la Terra; dall’altra abbiamo la spaesante indifferenza del resto del mondo.

Un colloquio con il Presidente degli Stati Uniti d’America, la partecipazione a un programma televisivo di primo piano, la collaborazione con un quotidiano di spicco: nessuno di questi tentativi riesce a smuovere né il mondo politico né i cittadini, che sembrano non capire la gravità di un’imminente collisione.

I richiami alla gestione del cambiamento climatico

McKay ci racconta come l’umanità sta reagendo ai cambiamenti climatici, attraverso la narrazione di come i personaggi di Don’t Look Up rispondono all’arrivo di una micidiale meteora. Il presidente degli USA, interpretato da Meryl Streep, si dice felice che la probabilità di annientamento non sia del 100%, e decide quindi prima di tutto di “attendere” prima di decidere il da farsi.

Una volta messo a punto faticosamente e in extremis, un programma per deviare la meteora, lo stesso presidente decide però di annullarlo, affidando il salvataggio del pianeta a un visionario imprenditore privato (il quale propone di estrarre minerali preziosi dalla meteora, e solo in seconda battuta di salvare il pianeta). Incredibile? Non troppo. Non se si pensa al fatto che l’attuale Congresso degli Stati Uniti conta 139 “climate deniers”, ovvero persone che negano che la responsabilità del cambiamento climatico sia umana; non se si pensa ai risultati del tutto deludenti della maggior parte delle Cop; non se si pensa al fatto che, proprio alla Cop26, la delegazione più numerosa era quella relativa all’industria dei combustibili fossili.

Il climate change non è una meteora

Certo, non si può dire che il cambiamento climatico equivale a un’enorme meteora in rotta di collisione con il pianeta. Si può però affermare che ridurre le emissioni nocive, in via teorica, è decisamente più facile che deviare un corpo celeste destinato a colpire la Terra. E bisogna anche sottolineare che, anche parlando di cambiamenti climatici, si è vicinissimi al punto di non ritorno: tra circa 5 anni potremmo esaurire del tutto il nostro carbon budget, ovvero la quantità di anidride carbonica che possiamo immettere nell’atmosfera prima di andare incontro a conseguenze devastanti.

Gli scienziati dicono da anni che, se non verranno messi in atto piani concreti per cambiare il corso degli eventi, i decenni a venire saranno drammatici; la risposta dei politici e del pubblico, per molto – troppo – tempo, è stata tiepida, se non decisamente fredda.

A far riflettere, sopra ogni altra cosa, è e dovrebbe essere la frase che il personaggio di DiCaprio pronuncia poco prima della fine del film, a pochi secondi dall’impatto della meteora: “We really did have everything didn’t we, when you think about it.”