estrazione di litio in Europa
Energie

L’estrazione di litio in Europa, per la transizione energetica

La transizione energetica non si fa a chiacchiere. Servono strategie, incentivi, competenze, imprenditorialità e quant’altro. Ma servono anche le materie prime, ovvero i metalli e i minerali necessari per quella trasformazione che, come sappiamo, poggia tutta sull’elettricità, sulla capacità di produrla in modo sostenibile e quindi di accumularla. Per costruire le batterie di smartphone, di pc, di auto elettriche e di sistemi di accumulo di energia prodotta attraverso il fotovoltaico e l’eolico sono necessari il litio, il cobalto, la grafite, il nichel. Il problema è che in Europa, momentaneamente, produciamo una frazione assolutamente minima dei minerali strategici per la transizione energetica in corso. Si parla di circa il 2% dei soli minerali necessari per rifornire le imprese di casa nostra che si dedicheranno alla realizzazione di batterie per auto elettriche. A mancare è soprattutto il litio, minerale che come è noto è centrale per la costruzione degli accumulatori. E già oggi il deficit di carbonato di litio è altissimo, tanto da portare il prezzo a quadruplicarsi negli ultimi 12 mesi (come affermano gli esperti di Benchmark mineral intelligence). E siamo solo agli inizi, in quanto si calcola che nei prossimi anni la domanda di litio si decuplicherà, accompagnata dal raddoppio dei fabbisogni di cobalto e di grafite. Non stupisce quindi che si stia lavorando rapidamente per avviare nuovi siti di estrazione di litio in Europa.

Le miniere per l’estrazione di litio in Europa

Delle fonti della Commissione Europa, scrivono su Wired, hanno confermato che attualmente ci sono già 9 progetti pronti al lancio per l’estrazione del litio in Europa. L’attenzione, in questa nuova epoca mineraria, è concentrata soprattutto sul Portogallo, paese che ospita importanti depositi di spodumene, un minerale caratterizzato da un’importante percentuale di litio. Attualmente – o meglio, stando ai dati del 2016 – il Portogallo porta sul mercato l’1,3% della produzione globale di litio. Altro polo dell’estrazione del litio nel vecchio Continente sarà la Finlandia, e altri progetti sono pronti a partire anche in Germania, in Austria, in Spagna e in Repubblica Ceca. Ma ci sono anche altri siti potenziali, per l’estrazione di litio come per quella di cobalto: stando a uno studio del British geological survey, in Europa ci potrebbero essere oltre 500 depositi per questo secondo importante minerale. È da notare che l’estrazione del litio in Europa non sarà sempre affidata ad aziende locali. Anzi, la miniera spagnola di Estremadura è in mano all’australiana Infinity Lithium, con l’obiettivo di produrre in media 19.500 tonnellate di idrossido di litio all’anno, per circa 26 anni totali; un’altra australiana, la Vulcan energy resources, punta all’estrazione di litio in Germania, nell’alta valle del Reno. In questo caso, però, non si tratta di estrazione in miniera, quanto invece di un processo per ricavare il litio dalle acque geotermiche. Un metodo che potrebbe essere molto più sostenibile.

Sostenibilità e miniere di litio

Non ci sono dubbi, la transizione energetica ha bisogno di litio. Senza un sufficiente apporto di questo minerale sarà impossibile lasciarsi alle spalle rapidamente i combustibili fossili. È però necessario anche ridurre al minimo l’impatto ambientale legato all’estrazione del litio, in Europa come altrove. E l’estrazione mineraria del litio, per l’energia richiesta e non solo, non è certo sostenibile. Per ricavare questo minerale in modo rispettoso dell’ambiente è possibile puntare non alle miniere, quante alle acque geotermiche: scorrendo tra le rocce con le precipitazioni e risalendo poi in superficie per convenzione, queste acque calde si arricchiscono di minerali preziosi, tra i quali si trova spesso anche il litio, seppur in quantità molto ridotte. Con degli appositi sistemi di filtraggio è possibile ricavare il minerale anche in questo modo, con meno inquinamento, ma con tempi più lunghi. Vulcan energy resources vorrebbe impiegare proprio questo tipo di energia nel suo nuovo sito tedesco.

Poi, ovviamente, c’è una seconda strada sostenibile per l’approvvigionamento del litio. Si parla del riciclo delle batterie usate, il quale però richiede dei trattamenti chimici a loro volta inquinanti, oppure dei trattamenti termici ed energivori. Anche da questo punto di vista, dunque, è necessario lavorare ancora molto per trovare la soluzione più adatta.