Una centrale elettrica dell'Enel
Inquinamento

Il futuro energetico secondo Greenpeace

OUT OF AGE: CENTRALI NUCLEARI DA PENSIONARE. Nel rapporto Out of age Greenpeace ha fotografato la situazione del nucleare in Europa: su 151 reattori, 66 hanno più di 30 anni, 25 più di 35 e 7 reattori più di 40. Continuare ad utilizzare strutture datate significa aumentare il rischio di incidenti nucleari. Giuseppe Onofrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, invita tutti i leader europei a «cogliere l’opportunità di mettere fine alla vita di questi pericolosi reattori e sostenere con forza e decisione l’uso delle energie rinnovabili».

LOCKED IN THE PAST: AGGRAPPATI AI FOSSILI. Secondo Greenpeace, a suo tempo le grandi compagnie energetiche non avrebbero colto l’occasione di investire nelle energie rinnovabili. Per questo motivo, oggi starebbero cercando di bloccare il mercato delle fonti alternative. Secondo il rapporto di Greenpeace Locked in the past, la scelta di non puntare da subito sull’energia rinnovabile avrebbe fatto perdere ai colossi europei circa 500 miliardi di euro in cinque anni.

POWE[R] 2030: IL NODO DELLE LINEE ELETTRICHE. Il sistema energetico europeo è nato molto prima che fosse possibile utilizzare fonti rinnovabili. Questo spiega il conflitto tra l’energia di nuova generazione e quella prodotta da carbone e centrali nucleari. Per fare un esempio, in Spagna e Germania sono state fermate più volte le turbine eoliche per dare priorità a centrali nucleari o a carbone, caratterizzate da una mancanza assoluta di flessibilità. Come afferma il rapporto di Greenpeace PowE[R] 2030 l’Europa ha bisogno di politiche energetiche unitarie; se questo non accadrà, i costi dell’energia elettrica aumenteranno di 2 miliardi l’anno entro il 2030.