Operai al lavoro per la rimozione di pannelli di amianto (foto: www.bureausecurity.it)
Inquinamento

Giornata mondiale vittime dell’amianto: 4000 morti l’anno in Italia

LA FIBRA KILLER. C’è un killer che è stato scoperto e messo al bando ben 23 anni fa, ma che continua inesorabile a mietere vittime: 4.000 all’anno per l’esattezza, limitandoci alle vittime italiane. È l’amianto, la pericolosissima fibra ancora fortemente presente sul territorio nazionale. In occasione della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto del 28 aprile, le stime di Crn-Inail hanno parlato di ben 32 milioni di tonnellate di amianto tuttora presenti in Italia.

CIFRE DRAMMATICHE. Certo il problema dell’amianto non è solo nostro: sono oltre 100 mila le persone morte in tutta Europa per malattie asbesto-correlate dal 1999 al 2010. Ma il nostro paese, che è stato il secondo produttore di amianto in Europa dopo l’Unione Sovietica, ha registrato quasi 16 mila casi di mesotelioma maligno tra il 1993 e il 2008. Davanti a queste cifre drammatiche, Legambiente ha voluto rilanciare per l’ennesima volta la richiesta di un impegno concreto nazionale e locale per far fronte all’emergenza amianto. Le soluzioni, secondo Legambiente, sarebbero degli incentivi per la sostituzione dell’eternit con tetti fotovoltaici e l’inserimento degli ecoreati nel codice penale. «Il risanamento ambientale, la bonifica e il corretto smaltimento dei materiali contenenti amianto devono essere le priorità per portare a zero il rischio» ha dichiarato Giorgio Zampetti, il responsabile scientifico di Legambiente, aggiungendo che «è urgente intervenire tanto sui grandi siti industriali quanto sugli edifici pubblici e privati».

DOV’È L’AMIANTO? È però noto a tutti che ad oggi gli interventi di bonifica sono stati veramente pochi. Ma ancor prima, nemmeno la mappatura delle amianto presente sul territorio è stata realizzata da tutte le regioni: solo Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Ligura, Marche, Molise, Toscana, Umbria e Campania hanno completato la mappatura, mentre le provincie di Trento e Bolzano stanno ultimando i lavori. Nel resto d’Italia, invece, l’amianto non è ancora stato mappato.