La copertina del report di Greenpeace
Inquinamento

Greenpeace dà le pagelle ai giganti del hi tech

QUANTO INQUINA INTERNET? La quantità di energia necessaria a sostenere Internet è enorme. Per questo la scelta compiuta dalle grandi compagnie sulle fonti da utilizzare è sempre più essenziale per un giudizio sulla loro sostenibilitàGreenpeace, che segue da anni con attenzione l’evoluzione della rete da un punto di vista ambientale, ha deciso ora di rendere pubbliche le sue pagelle pubblicando il rapporto  Clicking Clean: A Guide to Building the Green Internet. «Per alimentare Internet, le compagnie hi-tech si stanno orientando verso la scelta più intelligente: le fonti rinnovabili. Ma si scontrano con la resistenza di alcune aziende che operano in regime di monopolio in luoghi chiave per questo settore, come Taiwan, o la Virginia e la North Carolina negli Stati Uniti, e che si rifiutano di passare a fonti energetiche come il solare e l’eolico. Per far diventare Internet meno inquinante, le grandi compagnie devono coalizzarsi per spingere le utilities e le istituzioni a fornire loro energia 100% rinnovabile» si legge nel rapporto.

PROMOSSI E BOCCIATI. Secondo Greenpeace le aziende promesse sono Apple, Facebook e Google mentre Amazon è stata bocciata. Apple in particolare è l’unica a usare energia pulita al 100% per i data center, mentre Yahoo, Facebook e Google, la seguono rispettivamente con il 73%, il 49% e il 46% di energia proveniente da fonti rinnovabili. Sotto accusa è invece Amazon Web Services (AWS). «L’anno scorso il gigante del cloud aveva fatto qualche passo avanti, impegnandosi ad alimentare le sue operazioni con energia 100% rinnovabile, ma manca assolutamente di chiarezza per ciò che riguarda i suoi consumi energetici» si legge nel report. Secondo l’associazione ambientalista l’azienda avrebbe invece cercato energia in Virginia, uno Stato in cui c’è molto carbone e solo il 2% dell’elettricità è verde. Amazon infatti ad oggi è ferma al 23% nell’utilizzo di energia pulita.