La manifestazione inscenata da Greenpeace (foto http://toxicleaks.org/)
Italia

Greenpeace contro lo “sblocca trivelle” di Renzi

PERCHÉ NO ALLO “SBLOCCA TRIVELLA”. Solo qualche settimana fa alcuni ambientalisti di Greenpeace hanno occupato la piattaforma Prezioso nel canale di Sicilia, con lo scopo di manifestare contro lo “Sblocca trivella” del Governo Renzi. Il timore è che Montecitorio possa dare il via libera a una deregolamentazione selvaggia delle attività di ricerca ed estrazione di petrolio. Inoltre i ricercatori sono certi che i giacimenti di idrocarburi presenti nel Mediterraneo siano comunque irrisori. Lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico, sostengono gli attivisti, ha valutato che i nostri fondali marini custodirebbero riserve certe di petrolio pari a circa 10 milioni di tonnellate: «Una quantità che basterebbe, stando ai consumi attuali, per 8 settimane appena», dichiara Greenpeace.

STOP ALLE TRIVELLE. Ma la cosa che preoccupa maggiormente è la creazione di una seconda piattaforma accanto a Prezioso, con due pozzi estrattivi, sei pozzi di produzione e i relativi oleodotti. Questo progetto chiamato “Offshore Ibleo” ha già innescato polemiche non solo da parte degli ambientalisti ma anche a cinque amministrazioni regionali che hanno provveduto insieme a Greenpeace a fare un ricorso al Tar del Lazio per bloccarlo. A essere messo in discussione è l’intero progetto definito «fortemente lacunoso e approssimativo, dato che per il rischio di “incidente rilevante” deve essere ancora definito uno scenario che valuti i danni e la possibilità di ripararli, che identifichi le misure di mitigazione e compensazione e quantifichi i costi per gli interventi». Infatti gli oleodotti sarebbero costruiti ad appena 20Km dalla costa con conseguenze ambientali disastrose se dovessero succedere degli incidenti.