fiore d’ibisco
Piante

Il fiore d’ibisco: benefici e proprietà

Il fiore di ibisco, simbolo della bellezza esotica, viene utilizzato da sempre in infusione per ottenere una bevanda rinfrescante e antiossidante soprattutto d’estate. Le proprietà benefiche dell’ibisco interessano soprattutto l’ipertensione lieve e moderata e l’iperlipidemia e da qualche tempo questa pianta ha trovato largo uso anche nella cosmesi.

Gli elementi essenziali del fiore, infatti hanno un potere idratante e sono diventati uno dei componenti principali delle creme antirughe. In cucina invece, si utilizza la radice dell’ibisco per la produzione di amari.

L’origine della pianta di ibisco e le sue caratteristiche

L’ibisco (Hibiscus sabdariffa) è una pianta originaria delle Indie Occidentali che poi con il tempo si è diffusa nelle zone tropicali dell’Asia e dell’Africa e in tutti i Paesi con un clima temperato. L’albero che appartiene alla famiglia delle Malvaceae, può superare anche i 2 metri d’altezza e presenta foglie piuttosto grandi dai 3 ai 5 lobi. I fiori maturano nel mese di settembre e hanno una colorazione intensa con diverse tonalità di bianco, giallo, arancio, rosso, viola purpureo e lilla.

La droga dell’ibisco è rappresentata dal calice e dall’epicalice dei fiori che, colta nella fase della fruttificazione ed essiccata, viene utilizzata in infusione per bevande benefiche e rinfrescanti. L’infuso a base di ibisco ha una colorazione rossa poiché il fiore contiene antocianine, un gruppo di pigmenti dal colore scarlatto, tuttora impiegato anche per tingere i tessuti. L’acido ibiscico, ascorbico, malico, citrico e tartarico conferiscono alla bevanda un sapore leggermente acidulo, pertanto spesso il decotto viene arricchito con foglie di menta, bacche di cannella o vaniglia.

Il Carcadè, una bevanda facile da preparare

La bevanda a base di ibisco è conosciuta anche con il nome di Carcadè, Karkadè o Tè rosa dell’Abissinia, è molto facile da preparare e spesso è molto apprezzata d’estate per le sue proprietà rifrescanti. Per 1 litro di bevanda bisogna utilizzare un litro di acqua e 15 grammi di fiore essiccato. L’infuso deve essere lasciato in frigorifero per 12 ore e si può arricchire la bibita, a seconda del proprio gusto, anche con alcune foglie di menta, bacche di cannella, vaniglia e qualche cucchiaino di miele per dolcificare.

Trascorse le 12 ore di infusione, filtrare con un colino per rimuovere i fiori e le altre foglie o bacche aggiunte e bere il decotto. Il Carcadè non contiene teina, pertanto non è un eccitante, ma è opportuno non superare la dose consigliata di 3 tazze al giorno.

Gli usi e i benefici dell’ibisco

Il Carcadè contiene vitamina C, antiossidanti in forma di polifenoli e flavonoidi. Gli studi scientifici sulle proprietà della pianta interessano principalmente la sua azione sull’ipertensione lieve e moderata e sull’iperlipidemia. Il consumo di ibisco infatti riduce le lipoproteine a bassa densità e i livelli di colesterolo LDL, mentre quello HDL non sembra essere influenzato dal Carcadè. Alcune ricerche sembrano evidenziare che questo fiore possa essere utile anche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, tuttavia sono necessari ulteriori studi per poterne avere certezza scientifica.

Nella medicina cinese l’infuso di ibisco viene prescritto da secoli per la cura del catarro, del raffreddore, dell’herpes zoster, delle congiuntiviti e anche per contrastare la perdita di appetito, tuttavia la medicina occidentale non ha approvato l’uso del Carcadè per trattare questi disturbi. L’estratto dei fiori invece è spesso un elemento essenziale nella preparazione di creme idratanti e di lozioni antirughe, mentre in cucina la radice è spesso uno degli ingredienti nella preparazione di amari.

L’interazione farmacologica e le controindicazioni

L’assunzione regolare dell’infuso di ibisco non presenta particolari controindicazioni, tuttavia è opportuno evitarne la somministrazione in caso di ipersensibilità anche presunta, verso uno o più componenti dell’estratto.

Alcune ricerche hanno evidenziato che gli elementi essenziali della pianta possano contrastare l’effetto del paracetamolo, pertanto anche se il dato non è stato ancora confermato, si sconsiglia di bere l’infuso in concomitanza di questi farmaci. In ogni caso prima di introdurre stabilmente il Carcadè nella propria dieta è sempre opportuno consultare il medico per conoscere eventuali controindicazioni.