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Inquinamento

Inquinamento acustico: come difenderci dal rumore

Una guida sul rumore e come proteggersi

In Europa un cittadino su tre è esposto a rumori notturni oltre i 55 decibel. L’inquinamento acustico è il problema ambientale più importante, dopo quello atmosferico. Le soglie, i danni e le soluzioni contro il rumore.

Inquinamento acustico: definizione e limiti

Se il suono ha un significato, il rumore è associato ad una sensazione sgradevole per l’uomo. Questa la differenza tra una nota musicale (suono) e il martello pneumatico (rumore).

L’inquinamento acustico viene definito dalla Legge n. 447/1995 art. 2 come:

L’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi.

La legge italiana definisce i principi fondamentali, le tematiche e i soggetti coinvolti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, invece, stabilisce i limiti di tolleranza in 40 decibel (o dB) per il sonno e 65 dB di giorno. Ma il rumore è il problema ambientale più importante dopo l’inquinamento atmosferico: in Europa circa 50 milioni di persone sono esposte a livelli troppo alti di rumore urbano di notte. E per 20 milioni l’inquinamento acustico da traffico notturno ha un effetto nocivo sulla salute. A quali conseguenze?

I danni del rumore sull’uomo e sull’ambiente

L’inquinamento acustico urbano può causare danni sull’uomo, sia fisici che psicologici. Ipertensione, perdita di udito, insonnia, problemi cardiaci, stress e ansia sono i sintomi più comuni negli adulti. Ma ha effetti anche sui bambini con disturbi dell’apprendimento e del sonno, come dimostrano gli studi di A. Bronzaft sugli effetti del rumore sulle capacità di lettura degli studenti (1975) e lo studio di follow-up dopo misure anti-rumore (1981).

Nel 2100 saremo 10,8 miliardi di persone sulla Terra e l’84% vivrà nelle città, secondo le ultime stime. E anche il rumore esploderà, con i suoi effetti negativi.

inquinamento acustico

Ma anche gli animali e l’ambiente subiscono delle conseguenze: l’inquinamento acustico ambientale causato dall’uomo crea problemi di orientamento e riproduzione negli animali nonché prede più vulnerabili. Le ostriche, ad esempio, restano chiuse in caso di stress e non “puliscono” gli oceani, che hanno un ruolo fondamentale nell’equilibrio ambientale del pianeta.

Inquinamento acustico: le cause …

Il traffico stradale e aereo sono la fonte principale. Si calcola che un camion diesel che viaggia a 55 km/h produca 90 dB di rumore. Generalmente, una persona esposta in modo prolungato a rumori oltre gli 85 dB può perdere l’udito in modo temporaneo o permanente. Il traffico ferroviario e aereo, inoltre, provoca anche vibrazioni e scosse che disturbano i cittadini residenti vicino a stazioni ed aeroporti. Anche le costruzioni edilizie contribuiscono all’inquinamento acustico urbano.

Arline Bronzaft, psicologa ed esperta, dice che oggi c’è più consapevolezza rispetto al 1975. E aggiunge: Ma la conoscenza non basta: le città cresceranno e se non troviamo misure efficaci, il problema è destinato a peggiorare. Quindi cosa possiamo fare?

costruzioni strade edilizia (foto:https://pixabay.com/)

… e le soluzioni

La stessa Bronzaft suggerisce barriere anti-rumore lungo le strade e vicino agli aeroporti, auto ibride o elettriche ed edifici con isolamento acustico. Ma sono importanti anche misure politiche di indirizzo contro il rumore. E dar voce alle comunità, come avviene negli Stati Uniti con la ONG Noise Free America.

Alle critiche che considerano la questione una perdita di tempo, Bronzaft risponde che affrontare l’inquinamento acustico è prevenire danni psicologici e d’apprendimento che le persone possono sviluppare in futuro.

barriere antirumore © Reider Group (foto: https://futurism.com/future-noise-pollution/)

La mappa dell’inquinamento acustico in Europa

Gli stati europei sono tenuti a misurare i livelli di rumore in città, strade ed aeroporti e a proporre soluzioni contro questo tipo di inquinamento. L’Agenzia europea dell’Ambiente (AEA) ha creato una mappa europea del rumore dove è possibile controllare la propria città. L’inquinamento acustico è osservato con monitoraggio continuo e analisi, l’ultimo rapporto è Noise in Europe (2014).

Troppo rumore? Ecco come difendersi

In Italia i comuni sono divisi in zone e ognuna deve rispettare dei limiti, questa regola si chiama zonizzazione acustica. In caso di rumore dall’esterno, il controllo e la verifica fonometrica sono svolte dall’Agenzia per la protezione ambientale (ARPA) della zona. Per una denuncia, quindi, bisogna rivolgersi allo sportello ambiente del proprio comune. In caso di rumori dai vicini di casa, invece, bisogna verificare il superamento dei limiti del D. Lgs 17 febbraio 2017 n. 42 (che ha integrato la L. 447/1995) contattando un tecnico abilitato per misurare il rumore col fonometro.

Consapevolezza ed educazione al suono

Ma l’aspetto più importante è educare al suono. A partire dai bambini, i più sensibili. Insegnando loro la bellezza del suono e i pericoli del rumore, continua Bronzaft, oggi presidente della commissione anti-rumore GrowNYC. E raccogliere dati per permettere a politici e tecnici di trovare la strategia più efficace contro l’inquinamento acustico. Un esempio? L’iniziativa Sounds of New York City (SONYC) di alcuni ricercatori del New York University’s Music and Audio Research Lab (MARL): la creazione di una mappa sonora della “grande mela” per stabilirne le zone più rumorose. Se l’iniziativa ha successo, il confronto dei dati con gli studi sulla salute potrà migliorare la vita dei cittadini. Di New York, ma non solo.

Il binomio educazione e innovazione, ancora una volta, è la soluzione. Pensare al futuro significa fare il meglio per dare ai nostri figli il migliore dei mondi possibili (G. W. Leibniz).