Lino in architettura
Materiali

Il lino in architettura: così la casa diventa un vero nido

Nuovi materiali per l’architettura sostenibile

Il mondo dell’architettura e dell’edilizia si sta sempre più confrontando con alternative ecosostenibili, come ci racconta Giovanni Ghinaglia su Architettura Ecosostenibile. Si va dal riutilizzo dei materiali all’efficienza energetica, dal chilometro zero al pieno utilizzo delle rinnovabili per strutture sempre più autonome. Ma una delle sfide più affascinanti per l’architettura sostenibile è quella costituita dai materiali di costruzione: non si parla solo di mattoni, tegole e legname, ma anche di materiali per l’isolamento. Ed è proprio qui che stanno pian piano emergendo tutte le potenzialità del lino.

Isolanti in lino

Non avete letto male: il mercato emergente dell’architettura sostenibile è sempre alla ricerca di nuovi materiali naturali di origine vegetale da utilizzare per la costruzione di edifici a ridotto impatto ambientale. E il lino, ovvero una tra le più antiche fibre tessili utilizzate dall’uomo, si è rivelato per essere un materiale perfetto per isolare in modo del tutto ecosostenibile ed efficiente gli edifici.

Come si producono gli isolanti in lino

Per prima cosa, ovviamente, si raccoglie il lino, il quale deve essere lasciato macerare, solitamente in acqua corrente. Dopo di che si passa all’asciugatura e quindi alla stigliatura, operazione mediante la quale si liberano le fibre dalle parti legnose. Arrivati a questo punto, le fibre vengono divise in due parti: quelle lunghe vanno destinate all’industria tessile, mentre quelle corte vengono riservate alla realizzazione di isolanti. Queste ultime vengono poi sottoposte ad un trattamento termico a basse temperature, non superiori ai 130°C: già qui si può scorgere un’importante differenza rispetto ad altri isolanti come lana di roccia e vetro, i quali devono essere sottoposti a temperature dieci volte superiori, con consumi energetici davvero ingenti. A completare l’opera, per aumentare la resistenza, vengono aggiunte delle fibre di poliestere, talvolta sostituite da collanti a base di amido di patate.

Caratteristiche del lino in architettura

I lavorati del lino permettono un ottimo isolamento invernale, in virtù della ridotta conducibilità termica: non per niente questa fibra è annoverata tra i più funzionali isolanti termici naturali, insieme alla fibra di legno e alla canapa. Ma l’isolamento garantito dal lino non conta solo contro il freddo: questa fibra infatti accumula il calore estivo, ritardando l’ingresso dell’onda termica in modo molto più efficace dei materiali isolanti che oggi vanno per la maggiore, come il poliuretano. A completare la tripletta dell’isolamento, i pannelli di lino sono ottimi anche per quello acustico, grazie all’alta fibrosità del materiale. Oltre a questo è traspirante, anallergico e antibatterico.

Gli utilizzi del lino in architettura

Ma cosa si può concretamente fare in edilizia con il lino? Si possono fare i classici pannelli isolanti, da posizionare nelle intercapedini tra una parete e l’altra, in contropareti o anche in copertura a solai. Ma lo stesso materiale si può utilizzare anche per isolamenti più specifici, come per pavimenti flottanti o tubature.

Perché scegliere gli isolanti in lino

Per prima cosa, ovviamente, va sottolineato che il lino è una materia prima altamente rinnovabile, in quanto la pianta ha un ciclo vegetativo di circa 4 mesi. Coltivata da più di seimila anni, questa pianta non richiede grandi cure né irrigazione artificiale, permettendo tra l’altro un bassissimo utilizzo di pesticidi e fertilizzanti. Un ettaro di superficie coltivata a lino immagazzina 3,7 tonnellate di anidride carbonica all’anno, il che è una vera e propria manna per la nostra aria inquinata. Il lino, poi, è totalmente riciclabile e riutilizzabile e, se privo di fibre in poliestere, è anche compostabile.