liquirizia
Piante

Liquirizia: proprietà e benefici

La liquirizia è un ottimo rimedio per curare numerose patologie, tra cui la pressione bassa, la tosse, il mal di gola e il catarro.

Ma quali sono le sue origini? Qual è la migliore in assoluto? Che benefici apporta? Scopriamolo insieme!

Che cos’è

La liquirizia è una pianta perenne della famiglia delle Leguminosae e il suo nome scientifico è Glycyrrhiza glabra.

Nel settore erboristico vengono di solito utilizzate le radici (i rizomi), poiché particolarmente ricche di flavonoidi e glicirrizina.

Quest’ultima non è altro che un principio attivo molto utile per contrastare ulcere, tosse secca, spasmi addominali, crampi, gastriti nervose e asma.

Tutte le proprietà

Questa pianta è diuretica, capace di proteggere la mucosa gastrica, antinfiammatoria, digestiva, cicatrizzante e leggermente lassativa.

Inoltre i soggetti affetti da pressione bassa possono trarne giovamento, in quanto aumenta la pressione sanguigna.

Per la stessa ragione, non è pertanto indicata agli ipertesi.

La liquirizia aiuta a perdere peso

Dato che questa pianta ha un elevato potere saziante, si rivela una valida alleata per combattere gli attacchi di fame.

Inoltre, se si assume l’olio della suddetta sostanza, si riesce a perdere peso in modo naturale, a controllare i livelli di colesterolo e a debellare il grasso in eccesso.

Tutto ciò si deve alla presenza dei flavonoidi antiossidanti, i quali bloccano la produzione di adipe.

Dove cresce la pianta della liquirizia

La migliore liquirizia del mondo si trova in Calabria, lungo le coste del Mar Ionio.

Un tempo veniva considerata un bene di lusso e veniva esportata in tutti i Paesi d’Europa.

In questa regione si trova inoltre il Museo della Liquirizia Giorgio Amarelli di Rossano, una meta imperdibile degli amanti di questo alimento.

Lo spazio espositivo, situato all’interno di una residenza storica, è stato fondato proprio dalla famiglia Amerelli, produttrice di liquirizia dal 1731.

Storia della liquirizia

La liquirizia veniva utilizzata già prima del XV secolo dagli Sciiti in Medio Oriente, in quanto aiutava loro a non avvertire la sete durante le lunghe camminate nel deserto.

Questa pianta è invece arrivata in Europa solo nel Quattrocento, quando i frati domenicani erano soliti utilizzarla come decotto per depurare il fegato e garantire benessere alle vie respiratorie.

I cinesi la utilizzavano invece per curare mal di gola e tosse.

Tipologie di liquirizia

In commercio sono disponibili le seguenti tipologie di liquirizia:

liquirizia pura: non contiene zuccheri aggiunti, edulcoranti e additivi.

Per riconoscerla è molto semplice, basta guardare la lista degli ingredienti, la quale deve averne solo uno, ossia la liquirizia.

Fare invece molta attenzione alle caramelle, in quanto spesso contengono solo il suo aroma;

liquirizia nera: la vera liquirizia è una radice e ha una colorazione grezza.

Il colore nero si ottiene tramite essiccazione, macinazione e pressa delle radici, da cui viene estratto il succo, che a sua volta viene sottoposto a bollitura per ricavare una pasta scura, profumata e dalla consistenza densa.

Da quest’ultima si ricavano infine confetti e bastoncini;

liquirizia salata finlandese: conosciuta con il simpatico nome Salmiakki, è caratterizzata da un gusto molto insolito, poiché la sua superficie è ricoperta da un sottile strato di cloruro di ammonio, una sostanza salata proveniente dalle zone vulcaniche con retrogusto leggermente piccante.

Il cloruro di ammonio viene inoltre ampiamente utilizzato nel settore dolciario nordico.

Controindicazioni ed effetti collaterali

La liquirizia deve essere assunta con parsimonia, in quanto possiede diverse controindicazioni, basti pensare all’incremento della concentrazioni di sodio nel sangue, il quale causa notevoli riduzioni di potassio.

Un altro effetto collaterale riguarda l’aumento della ritenzione idrica dovuto a un consumo eccessivo.

Ciò si manifesta con mal di testa più gonfiore alle caviglie e al viso.

Per quanto riguarda invece le donne in stato di gravidanza e allattamento, devono assumere la liquirizia con moderazione e non superare mai i 300 mg settimanali per evitare danni alla placenta e la trasmissione degli ormoni dello stress al bambino.