Case in terra battuta (foto: ranaworx.wordpress.com)
Urbanistica

Mali: case di fango per proteggere l’ambiente

FANGO AL POSTO DELL’ACCIAIO. In Mali si ricomincia a costruire case in fango, per abbattere il costo materiale e per diminuire l’impatto sull’ambiente. Una sorta di ritorno alle origini dunque, motivato però non da scelte folkloristiche, ma per perseguire una sostenibilità economica ed ambientale. Nei villaggi più poveri del Mali le case ad oggi sono per la maggior parte costruite con semplici strutture di legno e lamiere ondulate di acciaio, un binomio di materiali che crea svariati problemi ai maliani. In primis c’è da ricordare l’alto prezzo dell’acciaio, un fattore tutt’altro che minore se considerate le esigue disponibilità finanziare di questo paese africano. In secondo luogo le abitazioni costruite con lamiere d’acciaio provocano ai propri abitanti molti problemi respiratori, a causa delle altissime temperature che vengono raggiunte all’interno di questo tipo di abitazione.

DALL’EGITTO AL MALI. Per risolvere il problema si è dunque deciso di tornare alle origini, seppur seguendo una strada diversa. Se è infatti vero che nel Mali già nel 1200 si costruivano case e moschee in fango, la tecnica che viene proposta in questo periodo per sostituire le strutture in legno ed acciaio è invece mutuata sull’architettura utilizzata nella Nubia, una regione dell’Egitto meridionale. Le nuove case del Mali saranno così costruite con mattoni di terra cruda e con tetti a cupola, seguendo le classiche regole dei soffitti a volta. Queste abitazioni potranno quindi definirsi a tutti gli effetti ad impatto zero, risparmiando, oltre al metallo, anche tutto il legname che veniva utilizzato per l’edificazione degli edifici in lamiera e legno (si stima cinque alberi a lotto). E le case in terra cruda non saranno solo più economiche e sostenibili, ma anche più salutari per gli abitanti, in virtù della migliore capacità del fango nel trattenere il calore rispetto ad una semplice lamiera metallica. Questo coraggioso progetto edile del Mali ha già ottenuto un importante riconoscimento dalla Convenzione Quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici come architettura in grado di ridurre le emissioni di carbonio dell’atmosfera.