L'orto di Nemo a Noli Ligure (foto: youtube.com)
Italia

L’orto subacqueo di Noli Ligure

LA PROTEZIONE DEL MARE. È possibile coltivare basilico e lattuga sul fondo del mare? A quanto pare sì visto che è ciò che sta avvenendo nell’orto “Nemo” a Noli Ligure. Le colture cresciute in questo modo sono state testate e hanno dimostrato una qualità organolettica pari o addirittura superiore alle piante provenienti da coltivazioni tradizionali. L’orto sottomarino si trova all’interno di biosfere subacquee ancorate sul fondale a cento metri dalla costa, a una profondità compresa tra sei e otto metri, e fatte con materiale vinilico semitrasparente, così da permettere il filtraggio dei raggi solari. Sergio Gamberini, l’ingegnere ideatore del progetto dell’orto, ha creato delle biosfere all’interno delle quali è presente una climatizzazione e un’umidità stabile, favorevole a questo tipo di colture, e con una temperatura di circa 25°C, senza le escursioni termiche che ci sono normalmente tra il giorno e la notte. Inoltre le piante non sono attaccabili da insetti e parassiti garantendo così una coltivazione naturalmente biologica senza l’uso di alcun antiparassitario chimico.

UNA SOLUZIONE PER MOLTI PAESI. Questo tipo di coltura è ottimale per i paesi che hanno scarse risorse di acqua dolce e che si sviluppano lungo la costa, oppure sono ricchi di zone lagunari non troppo profonde. Per svolgere attività agricole fino ad ora era indispensabile desalinizzare l’acqua marina, operazione che presenta un certo costo e dispendio energetico, mentre nelle biosfere viniliche l’acqua marina evapora condensandosi e trasformandosi in acqua dolce.
Nell’estate del 2014 sulle coste nolesi è stato piantato basilico e tre diverse specie d’insalata, utilizzando una struttura molto grande, dotata di una capacità di 2000 litri che permette a tre persone di operare contemporaneamente. Lo studio delle colture idroponiche subacquee rappresenta la frontiera economicamente più interessante dell’esperimento, poiché il trasporto di terra sott’acqua è dispendioso, mentre la desalinizzazione naturale dell’acqua sembra una via più facile da percorrere.