Orzaiolo
Benessere green

Orzaiolo: cause, sintomi e rimedi naturali

Tumefazione della palpebra

Ma quanto è fastidioso l‘orzaiolo? Per chi non avesse mai avuto la sfortuna di incontrarne uno nel proprio cammino, spieghiamo di cosa stiamo parlando. A prima vista esso esso si presenta come un rigonfiamento della palpebra di un occhio, piuttosto simile ad un brufolo interno. In termini più tecnici, l’orzaiolo è un’infiammazione acuta delle ghiandole sebacee che si trovano alla base delle ciglia. Può essere sia esterno alla palpebra, quando colpisce una ghiandola di Zeis, o interno, quando colpisce una ghiandola di Meibomio. In questo caso l’orzaiolo è molto più problematico. Di fatto un qualsiasi medico può diagnosticare l’orzaiolo in un batter d’occhio, ma c’è da sottolineare che è facile confonderlo con un calazio, che si verifica quando il dotto di una ghiandola oculare si ostruisce completamente.

Cause e brutte abitudini

Un orzaiolo può insorgere per diversi motivi. Il primo e il più semplice è quello della scarsa igiene, in quanto una pelle poco tersa è più incline alle infezioni batteriche, prime su tutte quelle causate da stafilococco. Un’altra causa può essere rappresentata dalla blefarite, ovvero da un’infiammazione cronica del bordo esterno della palpebra. Altre vie d’accesso per l’orzaiolo sono le cattive abitudini che portano a lasciare il trucco sugli occhi dalla sera al mattino, o a utilizzare cosmetici scaduti, o ancora ad indossare lenti a contatto non disinfettate.

5 rimedi naturali contro l’orzaiolo

  1. Guardare nella bottiglia dell’olio
    Questo rimedio sembra avere la valenza di un vero e proprio atto di fede, ma di fatto tutte le nonne lo tramandano a figli e nipoti. Esso consiste nell’appoggiare l’occhio sul collo di una bottiglia d’olio di oliva come se questa fosse un cannocchiale. Non esiste nessuna prova o spiegazione scientifica che questo metodo funzioni effettivamente, eppure c’è sempre qualcuno disposto a giurare di essere guarito proprio in questo modo. Di vero ci sono certamente le proprietà lenitive e antibatteriche dell’olio di oliva extravergine: per questo motivo, visto che tentare non costa nulla, fissiamo per un po’ il fondo della bottiglia; fatto questo, prendiamo un batuffolo di cotone, imbeviamolo leggermente d’olio e massaggiamo delicatamente l’occhio.
  2. Impacchi caldi
    Il calore stimola la ghiandola colpita a rilasciare il sebo in eccesso: per questo motivo, può essere molto utile immergere in acqua calda (ma non bollente) un panno di stoffa e applicarlo sull’occhio per alcuni minuti.
  3. Impacchi con il tè verde
    L’evoluzione del semplice impacco caldo è quello effettuato con il tè verde, che oltre al semplice calore può contare anche sulle caratteristiche lenitive dell’infuso.
  4. Impacchi di cavolo
    Per i più temerari, o meglio, per chi le ha già provate tutte, un altro rimedio della nonna è quello legato alle foglie del cavolo. Per metterlo in atto bisogna scaldare e ammorbidire al vapore le foglie di cavolo, per poi applicarle ancora tiepide direttamente sull’orzaiolo. Un impacco di cavolo ogni giorno dovrebbe migliorare la situazione delle nostre palpebre.
  5. Semplicemente aloe
    Se non riusciamo a procurarci delle foglie d’aloe fresca, accontentiamoci del gel che si può trovare in erboristeria e applichiamolo dolcemente sulla parte della palpebra dolorante. Se invece ci troviamo per le mani una foglia d’aloe, pratichiamo una bella incisione lungo la parte interna della foglia, e applichiamola sul nostro occhio, così da mettere in contatto l’orzaiolo con il liquido che fuoriesce dal taglio.