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Passare alle rinnovabili ci permetterà di salvare migliaia di miliardi

Era il 2019. L’anno prima dello scoppio della pandemia globale, nonché quello che è stato segnalato come il secondo anno più caldo in una serie lunga 140 anni. Il quell’anno Philip Hammond, allora Cancelliere dello scacchiere sotto il Primo ministro Theresa May, scrisse a quest’ultima che il raggiungimento della neutralità climatica nel Regno Unito entro il 2050 avrebbe avuto un costo superiore a 1 trilione di sterline, ovvero a mille miliardi di sterline. Una cifra enorme, che di certo, almeno in parte, ha spaventato chi doveva investire negli interventi necessari per passare alle rinnovabili, nel Regno Unito come altrove. Del resto a livello internazionale non ci si è andati più leggeri. Lo stesso Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha infatti sottolineato che il costo per mantenere l’aumento delle temperature al di sotto della soglia massima individuata con gli accordi di Parigi, ovvero 2 gradi centigradi di media, sarebbe stato tale da portare a una perdita significativa di Prodotto Interno Lordo entro il 2050. Insomma, passare alle rinnovabili è visto come un costo. Ma è davvero così? Uno studio dell’Università di Oxford dice che in realtà le cose sono differenti, e che anzi la transizione ecologica in campo energetico ci permetterà di risparmiare migliaia di miliardi di dollari.

Passare alle rinnovabili ci farà risparmiare 12mila miliardi di dollari

Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista Joule, ed è il risultato di una collaborazione tra diversi team di ricercatori (Institute for New Economic Thinking della Oxford Martin School, Oxford Martin Programme on the Post-Carbon Transition, the Smith School of Enterprise & Environment della University of Oxford, e infine SoDa Labs della Monash University). Tra le altre cose, il report afferma che la stima effettuata da Hammond ha presentato una sopravvalutazione dei costi, e che si è trasformata in un deterrente per gli investimenti. Secondo i ricercatori di Oxford, al contrario di quanto stimato dall’IPCC, la transizione verso le energie rinnovabili porterà infatti a netti benefici economici. Abbandonare completamente i combustibili fossili per passare alle rinnovabili si tradurrà, viene stimato nello studio, in un risparmio pari a 12 trilioni (ovvero 12mila miliardi) di dollari. Dati alla mano, quindi, i ricercatori spiegano che si sono sbagliate tutte quelle persone convinte che muoversi velocemente verso le rinnovabili sarebbe stato troppo costoso. E questo sembrerebbe vero a prescindere dai recenti e iperbolici aumenti dei prezzi del gas. Come ha spiegato a BBC News il professor Doyne Farmer dell’Institute for New Economic Thinking, «anche se sei un negazionista del clima dovresti essere d’accordo con ciò che stiamo sostenendo» riferendosi alle differenze di costo, specificando che «la nostra conclusione principale è che si dovrebbe accelerare al massimo per passare alle energie rinnovabili, perché questo ci permetterà di risparmiare».

Il sempre minore costo delle energie rinnovabili

Come si è detto, la tesi supportata dallo studio è valida già di per sé, senza considerare l’aumento del prezzo dei gas. Tutto si basa infatti su un’analisi dei prezzi delle energie fino al 2020, con le tariffe dei combustibili fossili che vengono analizzate per i 100 anni precedenti. Si scopre così che, tenendo conto dell’inflazione e della volatilità del mercato, i prezzi dei combustibili non sono mai cambiati molto. È diverso il discorso per le energie rinnovabili, che esistono solamente da qualche decina d’anni, ma che hanno mostrato una continua riduzione dei costi. Guardando al prezzo dell’energia solare ed eolica ci si accorge che il prezzo è andato riducendosi di circa il 10% ogni anno. E le stime dello studio mostrano che i prezzi delle rinnovabili continueranno a scendere, con le tecnologie usate che saranno sempre più economiche. Già oggi il solare e l’eolico rappresentano le opzioni più convenienti: l’unico dubbio, eventualmente, sta nell’individuare la migliore soluzione per stoccare l’energia in eccesso da distribuire poi alla rete assenza di sole e di vento.