Portland infrastrutture fossili
Inquinamento

La città di Portland bandisce le infrastrutture fossili

Con Trump le politiche ambientali passano alle amministrazioni locali

Gli ambientalisti americani e di tutto il mondo hanno ricevuto un duro colpo con l’elezione a presidente degli USA di Donald Trump: non si sa infatti ancora quali saranno le sue mosse concrete per quanto riguarda la politica ambientale, ma le dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale non lasciano molto spazio alla fantasia. Ha infatti affermato candidamente di non credere al cambiamento climatico, e di voler ridimensionare – se non cancellare – gli impegni presi dall’amministrazione Obama con gli accordi di Parigi. Se dunque non si aspettano rose e fiori dal governo federale, assumono ancora più importanza i cambiamenti coraggiosi delle amministrazioni locali: un segnale molto forte, in questo senso, arriva dalla città di Portland, la quale ha vietato la costruzione di nuove infrastrutture fossili sul territorio municipale.

Il divieto di costruire nuove infrastrutture fossili

Con i suoi 2.159.720 abitanti, Portland è l’area metropolitana più popolosa dello Stato dell’Oregon: l’amministrazione comunale della città, con una risoluzione del 14 dicembre, ha messo il divieto alla costruzione di nuove infrastrutture fossili, a partire dal gennaio del 2017. Ovviamente la legge non è retroattiva: le strutture già presenti, dunque, non verranno per il momento toccate. Allo stesso tempo, però, non potranno essere ampliate. Nessuna città statunitense ha mai varato un simile provvedimento, tanto meno nessuna città con una così accentuata presenza di infrastrutture fossili: a Portland, infatti, trovano spazio dieci depositi petroliferi ed un terminale per la lavorazione del gas liquido naturale.

I precedenti in altre città statunitensi

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C’è da sottolineare che anche altre importanti città statunitensi, tutte localizzate lungo la costa occidentale, hanno preso delle decisioni altrettanto coraggiose e lungimiranti nel campo delle politiche ambientali: la città di San Francisco, per esempio, nei primi mesi del 2016 ha messo al bando una ristretta ma molto inquinante categoria di infrastrutture fossili, ovvero le trivelle (cosa che in qualche modo avevamo provato a fare anche noi, in Italia, con il referendum della scorsa primavera). La città californiana di Oakland, dal canto suo, ha vietato la costruzione di nuove infrastrutture a carbone, mentre la città di Vancouver, nello stato di Washington, ha messo al bando la realizzazione di nuovi depositi petroliferi. La riduzione delle infrastrutture fossili negli Stati Uniti, dunque, sta prendendo forma soprattutto grazie a delle volenterose amministrazioni locali.

I sindaci contro le infrastrutture fossili

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Credit: City of Portland

Ma quali sono le infrastrutture fossili messe al bando dalla città dell’Oregon? Nel mirino dell’amministrazione sono entrati tutti gli impianti di stoccaggio, di trasporto e di lavorazione di combustibili fossili, come petrolio, carbone e gas. Come ha spiegato con orgoglio il sindaco di Portland Charlie Hales in un’intervista per Inside Climate News, «quello che abbiamo fatto a Portland può essere replicato in qualsiasi altra città». La speranza è dunque quella che molte amministrazioni locali, statunitensi ma non solo, prendano esempio da Portland. Anche l’ex sindaco di New York, Michael Bloomberg, si sta mobilitando affinché altre realtà abbandonino le infrastrutture fossili:«molti sindaci e molte amministrazioni comunali del nostro Paese sono determinati a continuare la battaglia contro il cambiamento climatico, semplicemente perché farlo è nei loro stessi interessi». Portland, San Francisco, Vancouver e Oakland: queste quattro città stanno dunque ponendo le basi per costruire una fascia con ridotte infrastrutture fossili lungo la West Coast degli Stati Uniti d’America. E questo è un messaggio forte, sia per le altre amministrazioni municipali, sia per i grandi gruppi petrolieri internazionali. Le fonti fossili possono essere agevolmente e vantaggiosamente sostituite con quelle rinnovabili, e sempre più amministrazioni se ne stanno rendendo conto.