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Energie

Con le rinnovabili il costo delle bollette sarebbe inferiore del 90%

Il costo delle bollette in continuo aumento conquista un giorno dopo l’altro le prime pagine dei quotidiani. E i cittadini, da parte loro, non possono che essere preoccupati per questo iperbolico incremento, il quale peraltro è solo il caso più eclatante dell’aumento generalizzato dei prezzi che stiamo vivendo. Era già stato annunciato che il costo delle sarebbe cresciuto di circa il 59% rispetto al passato, ma negli ultimi giorni diverse stime hanno parlato di un possibile rialzo ancora maggiore. A rischiare di più, come è noto, attualmente sono i clienti del mercato tutelato, ovvero tutte gli utenti che non hanno stipulato un contratto fisso: il risultato è quello di essere completamente esposti alle fluttuazioni del prezzo del gas naturale. Perché sì, si torna sempre sullo stesso punto. Il problema è costituito dal gas, ovvero da una delle più importanti fonti con le quali creiamo la nostra energia elettrica. Ma come sarebbe invece la situazione se gran parte della nostra elettricità fosse invece prodotta a partire da fonti rinnovabili, quali il solare fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse? A rispondere a questa domanda è l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, durante l’Italian Energy Summit organizzato da Il Sole 24 Ore.

Donnarumma: con le rinnovabili il costo delle bollette giù del 90%

L’ad di Terna, Donnarumma, è intervenuto due giorni fa durante l’Italian Energy Summit, spiegando che «se vogliamo veramente fare un passo in avanti e dare una risposta concreta alle problematiche del caro energia e della sicurezza energetica, cercando di renderci indipendenti dal gas, serve un massiccio programma di investimenti in rinnovabili e accumuli: non possiamo tergiversare ulteriormente». Già qualche giorno fa, del resto, lo stesso Donnarumma aveva dichiarato in modo chiaro che l’unica vera alternativa al gas russo è costituita dalle rinnovabili. E di certo Terna in qualche modo si sta muovendo in quella direzione: a fine di agosto 2022 le richieste di connessione alla rete di Terna sono state pari a 280 GW, cifra che è 4 volte superiore rispetto agli obiettivi fissati dall’Italia per il 2030, ovvero realizzare i 70 GW necessari per rispettare quanto riportato nel piano Fit for 55, per risparmiare oltre 26 miliardi di metri cubi di gas.

E del resto già oggi una piccola fetta del mix energetico italiano è costituito da rinnovabili. Il problema, a livello del costo delle bollette, è anche che le tariffe sono legate ai prezzi del gas. Come ha spiegato lo stesso Donnarumma, «se già oggi il prezzo dell’energia elettrica fosse dipendente solo dal costo industriale delle fonti rinnovabili e non – come oggi accade – ancorato al costo della produzione a gas, il prezzo di riferimento della componente energia della bolletta dell’ultimo trimestre sarebbe inferiore di quasi il 90%».

L’autonomia energetica italiana passa per le rinnovabili

Per non inquinare, per mantenere i prezzi bassi e per non dipendere da altri paesi. Le rinnovabili sembrano essere la soluzione migliore ai problemi che stiamo affrontando. Sul tema dell’autonomia energetica risulta particolarmente interessante la conclusione di un Position Paper realizzato da The European House – Ambrosetti, in collaborazione con A2a, e reso pubblico in occasione della 48esima edizione del Forum di Cernobbio. L’indagine ha dimostrato che attualmente l’Italia produce solamente il 22,5% dell’energia consumata: a fare peggio, in Unione Europea, sono solamente Belgio, Cipro, Lussemburgo e Malta. Va peraltro detto che la situazione è migliorata moltissimo negli ultimi 20 anni, con 9 punti percentuali in più per l’Italia. A ribaltare la situazione potrebbero proprio essere le rinnovabili, in quanto secondo lo studio proprio il nostro paese sarebbe il secondo in Europa per presenza di fonti rinnovabili. E va sottolineato anche il fatto che, andando ad agire su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, l’Italia potrebbe raggiungere il 58,4% di autonomia elettrica, quasi il triplo del livello attuale.