Rusco
Piante

Rusco: cos’è e come si usa

Il rusco, più comunemente conosciuto con il nome di pungitopo, è un arbusto originario della macchia mediterranea, molto utilizzato per scopi ornamentali durante il periodo natalizio, in quanto le bacche rosse sono simbolo di buon auspicio per l’arrivo del nuovo anno.

Rusco caratteristiche

Il rusco è un arbusto sempreverde di piccole dimensioni, la cui altezza raggiunge i sessanta centimetri circa.

Quelle che paiono foglie, sono in realtà dei rami appiattiti, vengono chiamati cladodi e presentano una forma ovale con estremità dure e pungenti.

Le vere foglie sono invece ubicate all’interno dei rami e sono molto piccole, proprio come i fiori situati al centro, avvolti da una brattea e di colore verde-bruno.

Il tratto maggiormente distintivo del pungitopo sono senza ombra di dubbio le bacche tonde e rosse.

Come viene utilizzato il rusco

Il rusco trova ampio utilizzo nella fitoterapia, dove viene impiegato per realizzare infusi, tisane, creme, capsule e condimenti per la cucina.

I prodotti possono essere impiegati per curare occhiaie, ristagno dei liquidi in eccesso, eritemi solari, arrossamenti e couperose.

Questa pianta rappresenta inolte un fantastico alleato per contrastare crampi, emorroidi, ipertensione, gonfiori e dolori alle gambe, insufficienza cardiaca e venosa.

Rusco proprietà benefiche

Il pungitopo vanta numerose proprietà benefiche, basti pensare a quelle anticellulite, antiedemigene, flebotoniche, vasoprotettrici e diuretiche.

In epoca medievale veniva chiamato Lo Sciroppo delle Cinque Radici, in quanto prezioso alleato per eliminare i liquidi in eccesso dall’organismo.

Rusco controindicazioni

Si sconsiglia l’utilizzo del rusco sia in caso di allergie, sia quando ci si trova in stato di gravidanza e allattamento.

Inoltre la pianta può causare diarrea e vomito, in quanto contiene una consistente percentuale di saponine.

Etimologia del termine rusco

Rusco è l’abbreviazione del termine latino rustiscus, che vuol dire delle campagne, mentre aculeatus indica che porta gli aculei.

In epoche passate le persone utilizzavano infatti la sommità dei cladodi per tenere i topi lontani dalle cantine e dalle provviste alimentari.

Questo arbusto è da sempre uno degli emblemi delle festività natalizie, soprattutto nell’Europa del Nord.

Rusco dove cresce

Questa pianta cresce in maniera spontanea nell’intero bacino del Mediterraneo, fino a 700-800 metri d’altitudine.

È possibile trovarlo prevalentemente nelle aree boschive e in alcune zone d’Italia rientra tra le specie protette.

La parte utilizzata è invece il rizoma, che viene raccolto durante il riposo vegetativo dell’arbusto, ossia in autunno.

Rusco principi attivi

Il rusco contiene i seguenti principi attivi: flavonoidi, polifenoli, resina, sali di calcio, tannini, sali di potassio, saponine steroidee e numerosi oli essenziali, tra cui anetolo, acetato di bornile, candora e acetato di linalile.

Rusco posologia

Se si desidera preparare una tisana, mettere in infusione un cucchiaio di rizoma in una tazza d’acqua, portare a ebollizione per dieci minuti, spegnere la fiamma e far riposare un’altra decina di minuti.

Filtrare e consumare massimo tre tazze al giorno.

Per quanto riguarda invece la soluzione idroalcolica (tintura madre), sciogliere in un bicchiere d’acqua, per due volte al giorno, 50-60 gocce di prodotto.

In caso di tavolette, sciroppi e capsule, non superare mai la dose di 6-800 mg al giorno.

Parlando infine dell’uso topico, occorre realizzare degli impacchi all’interno delle quali immergere delle garze.

Far bollire 40-60 grammi di radice di rusco fresca in un litro d’acqua per una decina di minuti circa, intingere le bende e posizionarle sulla parte del corpo da trattare per venti minuti.

Al fine di ottenere dei risultati tangibili, è necessario effettuare l’applicazione quotidianamente, in maniera costante.