elettricità è prodotta dai pedoni
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Sierra Leone, l’elettricità è prodotta dai pedoni

In Italia l’elettricità è di fatto una risorsa scontata. Solamente in remoti casolari di campagna semi-abbandonati, e unicamente in sperduti rifugi alpini, ci si trova talvolta in una situazione in cui non è disponibile dell’energia elettrica, per ricaricare lo smartphone o per leggere un libro.

Ci sono invece Paesi in cui l’accesso all’energia elettrica è riservato ancora a pochi: si calcola che nel mondo ci siano ancora oggi oltre 750 milioni di persone che devono fare quotidianamente a meno dell’elettricità.

Per lo sviluppo economico e sociale di queste aree è fondamentale mettere a punto delle innovative fonti di energia elettrica, efficaci, sicure e sostenibili: è quello che sta facendo il giovane Jeremiah Thoronka in Sierra Leone. Grazie al suo dispositivo, infatti, l’elettricità è prodotta dai pedoni.

La storia di Jeremiah Thoronka

Jeremiah Thoronka è cresciuto nella Sierra Leone scossa dalla lunga e drammatica guerra civile. Più nello specifico, Thoronka è cresciuto in uno degli slum nella periferia di Freetown, la capitale del Paese.

Chi vive in queste baraccopoli non ha accesso a elettricità, in un contesto in cui l’elettricità è in ogni caso privilegio di pochissimi. Stando a uno studio dell’organizzazione dell’Onu Sustainable Energy for All (SeforALL), solamente il 26% della popolazione del Sierra Leone ha accesso all’elettricità, laddove tutti gli altri devono affidarsi a lanterne solari o a batterie, non potendo contare sulla connessione alla rete elettrica. Nelle aree rurali la situazione peggiora ulteriormente: qui solo il 6% delle persone ha una connessione alla rete elettrica, la quale peraltro, essendo stata costruita negli anni Sessanta, non garantisce nessuna reale stabilità.

Jeremiah Thoronka è quindi cresciuto in un mondo in cui alle 18 l’intero quartiere sprofonda nell’oscurità, dove il riscaldamento è garantito unicamente da stufe a legna e da vecchi generatori a cherosene, causando spesso incendi nonché problemi di salute per le inalazioni di fumo.

A 10 anni Thoronka viene selezionato per frequentare una delle scuole del paese: «ogni giorno mi muovevo tra due mondi» spiega Thoronka, oggi ventenne «a scuola c’era elettricità in abbondanza». Da lì nasce il desiderio di sviluppare un sistema energetico sostenibile, nonché la volontà di educare le persone a usare l’elettricità in modo efficiente e sicuro.

L’idea: l’elettricità è prodotta dai pedoni

Appena diciassettenne, studente presso la African Leadership University in Rwanda, Thoronka fonda la startup Optim Energy, dedicata all’uso dell’energia cinetica per la produzione di energia pulita, e più nello specifico alla sviluppo di dispositivi piezoelettrici in grado di trasformare il calore, il movimento e la pressione in elettricità.

I dispositivi di Thoronka sono pensati per essere installati a livello delle strade e dei marciapiedi, nelle zone di grande passaggio: assorbendo le vibrazioni, questi impianti possono generare elettricità senza emissioni. L’elettricità è prodotta dai pedoni, senza nessuno sforzo reale, senza dipendere da nessuna fonte mutabile, come avviene invece nel caso del fotovoltaico e dell’eolico.

Come ha spiegato il giovane inventore, «il sole non splende sempre, l’acqua si sta prosciugando, i combustibili fossili non verranno sempre utilizzati, ma le persone sono sempre in movimento».

Da energia cinetica e energia elettrica

Il dispositivo di Thoronka può fare la differenza in Sierra Leone, ma può in realtà essere applicato con successo in ogni luogo caratterizzato da un elevato traffico pedonale, per creare energia elettrica pulita dai pedoni.

Nei paesi più poveri, un device di questo tipo permette ai bambini di studiare e fare i compiti anche dopo il tramonto, di riscaldare le case in modo sicuro, nonché di dare alle attività economiche l’elettricità sufficiente per mantenere un buon livello di produttività e per crescere.

Un’invenzione come questa può dunque fare la differenza, e per tale motivo Thoronka è stato premiato in marzo con il Commonwealth Youth Award: un piccolo contributo per far crescere la sua startup, nonché un importante riconoscimento a livello nazionale.