trifoglio rosso
Piante

Trifoglio rosso – usi e proprietà del trifoglio rosso

Cos’è il trifoglio rosso


Una pianta erbacea che può raggiungere l’altezza di 50 cm, è questo il trifoglio rosso che si distingue particolarmente per le sue foglie dette proprio “trifogliate”, cioè composte da tre elementi dalla forma ellittica; esse presentano inoltre sulla pagina superiore una caratteristica macchia bianca a forma di “V”.

Il trifoglio rosso sfoggia infiorescenze dalla tinta tendente al porpora e si distingue in due tipologie di pianta, una perenne e una biennale; cresce tendenzialmente nei prati e in agraria è conosciuto per la sua capacità di arricchire il suolo.

L’habitat ideale del trifoglio rosso è quello tipico delle aree temperate, dove può trovarsi ovunque nei pascoli e nei prati a qualsiasi altitudine entro i 2 mila metri; i suoi fiori sono ciò che più interessa in ambito fitoterapico e devono essere raccolti quando sono al massimo della loro fioritura.

Come si usa il trifoglio rosso

Il trifoglio rosso contiene diversi principi attivi la cui importanza è notevole in erboristica; oltre agli isoflavoni e alla biocanina, la pianta offre un elevato numero di derivati cumarinici, glicosidi cianogenetici, vitamine, minerali e oli essenziali, abbastanza da diventare una certezza in ambito terapeutico.

Il trifoglio rosso è perfetto per combattere i disturbi associati alla menopausa e può essere assunto in vari modi differenti.
Le tisane si preparano attraverso la classica infusione, cioè immergendo un cucchiaio di erba in acqua bollente per un minimo di 10 minuti; successivamente è sufficiente filtrare la bevanda ottenuta e berla almeno 2 o 3 volte al giorno.

La tintura madre è un’ottima alternativa e consiste in un estratto da assumere in gocce; a tal proposito quest’ultime devono essere disciolte in acqua in un quantitativo pari a 60 per 2 volte al giorno, preferibilmente in orari diversi da quelli dei pasti principali.

L’estratto secco è il terzo prodotto che sintetizza le capacità terapeutiche del trifoglio rosso; la polvere, acquistabile nella gran parte dei negozi del settore, contiene un numero elevato di isoflavoni e deve essere assunta in un quantitativo compreso fra i 40 e gli 80 mg al giorno.

Tutti i benefici del trifoglio rosso


Il trifoglio rosso è dunque la soluzione migliore per alleviare i disturbi relativi alla menopausa, ma le sue potenzialità non si limitano a ciò, come si può evincere anche da diverse narrazioni storiche che ritengono questa pianta in grado di curare le persone morse da un serpente velenoso. Al di là di tali credenze non provate dalla scienza moderna, il trifoglio rosso è tuttavia ideale nello svolgere un’importante azione antinfiammatoria e antispastica, abbastanza per dare credito almeno in parte agli antichi che l’hanno utilizzato per gli scopi suddetti.

Inoltre questa pianta erbacea svolge un’azione espettorante, importante dal momento che si contrae un’influenza o un virus stagionale; i suoi componenti sono anche in grado di regolare le secrezioni ghiandolari e migliorare quelle situazioni in cui si cade in stati di ansia o depressione.

Il trifoglio rosso è un vero e proprio toccasana per la salute del cuore in quanto rende le pareti delle vene e delle arterie più morbide, riduce la formazione di placche che possono potenzialmente compromettere la circolazione e fluidifica il sangue; le conseguenze dirette di quanto affermato consistono in un miglior controllo delle infiammazioni diffuse che possono interessare il corpo e un naturale abbassamento della pressione, fondamentale relativamente alle persone che soffrono di ipertensione.

Il trifoglio rosso favorisce l’eliminazione delle tossine accelerando i processi metabolici del corpo e permette alla pelle di mantenere nel tempo la sua naturale bellezza; la pianta contiene infatti alcuni principi attivi che combattono fenomeni come la psoriasi, la dermatite e ulteriori patologie fra cui gli eczemi.

Il trifoglio rosso in cucina

Nonostante il trifoglio rosso sia indicato per più di una cura fitoterapica, la pianta si difende bene anche in cucina, dove i germogli possono essere lavati e mischiati con una comune insalata; il suo sapore dolce nasconde l’alto contenuto proteico dell’erba, in tal senso in grado di nutrire un uomo come pochi altri vegetali conosciuti.