Veganesimo vite umane
Benessere green

Il veganesimo può salvare milioni di vite entro il 2050

Celebrità come Morrissey, Natalie Portman e Arnold Schwarznegger già da tempo sostengono l’alimentazione vegetariana/vegana. E vi sono anche prove scientifiche a sostegno di questo credo!

Un nuovo studio pubblicato in Proceedings of National Academy of Sciences afferma che l’adozione globale di un’alimentazione vegetariana o vegana può salvare milioni di vite entro il 2050, oltre a far risparmiare miliardi di dollari.

Marco Springmann, autore principale dello studio condotto presso l’Oxford Martin Programme on the Future of Food, ha detto al magazine britannico Independent:

“Le diete squilibrate, come quelle a basso contenuto di frutta e verdura e ad alto livello di carne rossa e di insaccati, sono i maggiori responsabili dei problemi di salute nel mondo. Allo stesso tempo, questo sistema alimentare è anche responsabile di più di un quarto di tutte le emissioni di gas serra, e quindi è una delle principali cause del cambiamento climatico”.

Per condurre lo studio, i ricercatori hanno analizzato quattro diversi scenari in cui si consumano diversi livelli di carne e di prodotti lattiero-caseari, osservando così come l’alimentazione, la salute e l’ambiente si colleghino in una prospettiva globale.

Nello scenario in cui gli individui consumano meno prodotti di origine animale, adottando uno stile di vita quasi del tutto vegano, gli studiosi hanno rilevato che potrebbero essere evitate circa 8,1 milioni di morti entro il 2050. Un’alimentazione vegetariana, invece, potrebbe salvare fino a 7,3 milioni di vite. Seguendo invece qualche regola alimentare basata su di una riduzione di prodotti di origine animale e un aumento di consumo di frutta e verdura, si potrebbero risparmiare fino a 5,1 milioni di vite umane.

Mangiare troppa carne, invece, è stato associato a effetti negativi sulla salute, e pare che la sola carne rossa rappresenti il 50% delle cause di mortalità. L’altra metà, invece, è collegata all’obesità dovuta all’abuso di cibo spazzatura.

Oltre a notare un miglioramento della salute, lo studio ha anche rilevato che la riduzione del consumo di carne ha un forte impatto sull’ambiente: una dieta vegana o vegetariana potrebbe ridurre le emissioni di gas serra prodotte dagli allevamenti di bestiame. Tale riduzione ammonta al 70% nel caso di una dieta vegana, e al 63% nel caso di quella vegetariana.

Dal punto di vista economico, se il mondo volgesse verso un’alimentazione vegana o vegetariana, si potrebbero risparmiare miliardi di dollari l’anno in costi sanitari e giorni di lavoro persi per malattia.

Questi cambiamenti, secondo gli studiosi in questione, non devono avvenire necessariamente all’improvviso. Afferma infatti Springmann:

“Se la società è seriamente intenzionata a ridurre le emissioni di gas serra, dovremmo cercare di risparmiare in tale senso in ogni settore del nostro quotidiano, giorno per giorno, e fra questi settori vi è anche l’alimentazione”.