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Quali sono i rimedi più validi per curare le vene varicose?

Le cause

Le vene varicose sono un disturbo estetico che affligge tante donne. Si tratta di una patologia che interessa le pareti venose, che in seguito ad una dilatazione patologica e permanente si modificano. Ci sono vari livelli di gravità di questa malattia, poiché può essere colpita soltanto una zona circoscritta del corpo oppure diverse aree. Le vene varicose si formano quando all’interno dei vasi sanguigni si creano dei trombi che talvolta possono essere visibili ad occhio nudo, come delle piccole escrescenze. Anche l’insufficienza delle valvole venose che servono a sconfiggere la gravità alterando il flusso sanguigno può dare origine alle vene varicose, per questo motivo le aree più colpite sono gli arti inferiori. Le cause della formazione di tali inestetismi sono di vario tipo, principalmente di origine genetica ma anche lo stile di vita influenza la loro comparsa. Fare poca attività fisica, mangiare troppi cibi grassi e fumare sono tra le cause principali.

Rimedi naturali

La prima cosa da fare per non far comparire le vene varicose è avere una dieta sana mangiando frutta, verdura, cibi integrali, legumi e facendo regolarmente dell’attività fisica. Nello specifico i cibi più indicati per aiutare la circolazione sanguigna sono le bacche e, più in generale, i frutti di bosco. I flavonoidi contenuti in essi contribuiscono a rendere più resistenti i vasi sanguigni e a ridurre l’infiammazione dei tessuto connettivo. Un altro antinfiammatorio naturale è il grano saraceno, lo zenzero, il peperoncino e l’aglio. Meglio invece ridurre al minimo il consumo di latticini e carni rosse, o prodotti raffinati come lo zucchero bianco o la farina. Utile per chi soffre di vene varicose è dormire con un piccolo sostegno per i piedi in modo da tenerli rialzati, e non usare scarpe con tacchi alti. Sarebbe meglio evitare anche un’eccessiva esposizione al sole. Un altro rimedio molto efficace è l’idroterapia che produce benefici effetti grazie alla differenza di temperatura tra l’acqua in cui si immergono le aree affette da vene varicose e quella corporea.