Verbasco
Piante

Verbasco: usi e proprietà

Cos’è il Verbasco

La pianta più comunemente conosciuta come Asso Barbasso o Tasso Barbasco fa parte della famiglia delle Scrofulariaceae e si distingue particolarmente per la sua estetica; il Verbasco è un vegetale erbaceo dotato di un fusto diritto e robusto che può raggiungere l’altezza di 2 metri e presenta foglie dalla forma ovale ricoperte quasi interamente da una fitta peluria.
I fiori sfoggiano un bel colore giallo e sono raggruppati in infiorescenze che disegnano una pannocchia sulla parte più alta del fusto.

Il Verbasco è una pianta già conosciuta che veniva impiegata anche dai popoli antichi per via delle sue proprietà curative, quest’ultime particolarmente indicate per combattere le patologie polmonari e relative al tratto laringo faringeo; nello specifico il vegetale veniva utilizzato per alleviare il mal di gola ed evitare il conseguente abbassamento di voce.

Dove si trova il Verbasco

Il Verbasco è maggiormente diffuso in Europa e nasce spontaneamente anche in varie località dell’Asia; tende a svilupparsi ai margini dei terreni incolti o poco curati e può essere trovato anche nel mezzo dei pascoli, ma non oltre gli 800 metri di altitudine.

Raccogliere il Verbasco è relativamente semplice, in quanto è necessario utilizzare i fiori che crescono nella parte più alta della pianta; il periodo migliore per procurarseli è compreso fra il mese di Giugno e il mese di Agosto, in quanto non sono ancora del tutto schiusi o sono aperti da poco tempo.

Proprietà e benefici del Verbasco

Il Verbasco non trova spazio in cucina, né tantomeno in cosmetica; i suoi componenti principali sono i flavonoidi, le mucillagini e le saponine, mentre gli iridoidi sono almeno 4 e si distinguono nel catalpolo, nell’aucubina, nell’arpagide e nell’arpagoside. I fiori contengono un discreto quantitativo di olio essenziale.

Il Verbasco ha eccezionali capacità curative e lenitive nei confronti delle affezioni alle vie respiratorie e in tal senso facilita l’espettorazione del catarro in eccesso; la sua azione mucolitica si ottiene preparando delle tisane, ma in commercio sono presenti anche la tintura madre e l’estratto secco. Essendo il vegetale un prodotto assolutamente naturale al 100%, il Verbasco non presenta controindicazioni di sorta se non l’eventuale e accertata ipersensibilità individuale nei confronti dei principi attivi in esso contenuti.

Come assumere il Verbasco

Gli infusi di Verbasco sono un toccasana contro la maggior parte delle sindromi a carattere influenzale; nel dettaglio tali preparati sono specifici contro la tosse grassa, le bronchiti e il raffreddore più in generale.
Per iniziare è necessario immergere un cucchiaio di Verbasco in acqua e quindi attendere l’ebollizione; quando il liquido raggiunge la massima temperatura è importante attendere ulteriori 10 minuti per favorire il parziale scioglimento dell’erba.

Una volta terminata la cottura è importante filtrare la bevanda prima di assumerla, in quanto il Verbasco in modo particolare presenta un grande numero di peli che ricoprono le foglie; nel caso la tisana venga assunta senza provvedere al suo filtraggio, il rischio è quello di incorrere in fastidi che potrebbero interessare il tratto gastro intestinale come la gola, compromettendo l’obiettivo stesso per cui la tisana si propone.

La tintura madre di Verbasco non ha nulla a che vedere con l’infuso ma è comunque un integratore alimentare approvato dal Ministero della Salute; consiste in un distillato la cui produzione avviene in maniera artigianale e che deve essere utilizzato in gocce, le quali possono essere mischiate con l’acqua come assunte direttamente in bocca.

L’estratto secco di Verbasco sostituisce l’erba vera e propria che viene impiegata per preparare gli infusi e può essere utilizzato a sua volta per produrre le tisane; tuttavia può essere mischiato con l’acqua così come essere assunto direttamente in bocca al pari della tintura madre in una misura pari a circa 300-600 grammi di polvere al giorno. Come sempre avviene in medicina e in fitoterapia, la raccomandazione è quella di non superare mai le dosi consigliate.