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Verga d’oro: proprietà

La verga d’oro: usi e proprietà benefiche

Facente parte delle piante erbacee, la verga d’oro – il cui nome tecnico è Solidago Vergaurea – si presenta con un fusto di lunghe dimensioni e presentando dei fiori dal colore giallo intenso. Dalle sembianze simili a una vera e propria bacchetta dorata, questa pianta cresce in maniera spontanea soprattutto nelle zone delle Alpi e degli Appennini, anche oltre i 2000 metri presentandosi con una sua variante più ridotta chiamata Alpestris. La verga d’oro viene utilizzata come rimedio fin da tempi antichi, ed è rinomata per le sue proprietà benefiche: in questo articolo andremo ad approfondire quali sono, e come è possibile impiegarla.

Da che cos’è composta la verga d’oro

La parte della verga d’oro utilizzata come droga si trova nelle sue sommità fiorite: queste ultime contengono infatti delle particolari sostanze, come ad esempio le saponine triterpeniche, i flavonoidi, tannini e degli oli essenziali.

Quali sono le proprietà benefiche della verga d’oro

La verga d’oro è una pianta nota per le sue molteplici proprietà benefiche e mediche, volte alla risoluzione e attenuazione di diversi disturbi. Le tre principali proprietà benefiche sono quelle diuretiche, antinfiammatorie e astringenti. Per questa motivazione è molto indicata laddove vi siano degli stati infiammatori presenti all’interno dell’organismo, in particolar modo nel tratto urinario (come ad esempio le cistiti), ma anche per prevenire la comparsa dei calcoli renali. L’attività diuretica viene attivamente stimolata da questa pianta, e per questa ragione è utilizzata spesso in concomitanza di diete e regimi alimentari volti a depurare l’organismo, drenare i tessuti e trattare la ritenzione idrica. L’eliminazione delle tossine e delle scorie metaboliche dovuta all’assunzione di questa pianta è ideale anche per coloro che soffrono di gotta o di iperruricemia.

Come utilizzare la verga d’oro

Poiché la verga d’oro è una droga per via della sua componente floreale, il miglior modo per assumerla in maniera diretta è certamente quella di consumare questa sua parte mediante infusi e tisane. I fiori potranno essere impiegati sia freschi, che secchi, e basterà infonderli in acqua bollente per poterne ricavare subito una portentosa tisana detox. Nel caso in cui, però, non sia semplice reperire questa pianta e consumarla sul momento, sarà possibile usufruire dei suoi effetti benefici anche attraverso integratori alimentari – in capsule – comodamente reperibili in farmacia oppure al supermercato. L’utilizzo della verga d’oro potrà essere fatto all’occorrenza, in concomitanza di disturbi e malattie, oppure in determinati momenti dell’anno per poter depurare accuratamente l’intero organismo con azione preventiva. Molto spesso la verga d’oro è parte integrante di diete e regimi alimentari volti soprattutto a smaltire i liquidi e le scorie in eccesso, e per contrastare fastidiosi inestetismi fisici, come la cellulite.

Controindicazioni ed effetti collaterali della verga d’oro

Facendo parte delle erbe medicinali, la verga d’oro è una droga che dovrà essere consumata con parsimonia e solamente nelle modalità indicate. Nel caso di assunzione mediante integratori alimentari, si dovranno seguire le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo. Un consumo eccessivo potrebbe provocare disturbi all’intestino e malessere generale: bisognerà anche evitare di assumerla in concomitanza di farmaci diuretici. Ne è sconsigliato l’uso anche a coloro che soffrono di patologie particolari oppure per chi ha problemi cardiaci. Infine, oltre ad allergie o intolleranze note, la verga d’oro non presenta invece particolari effetti collaterali degni di nota. Prima del consumo è comunque consigliabile chiedere un parere al proprio medico curante, soprattutto per chi soffre di specifiche patologie o per chi assume dei farmaci in maniera continuativa.