Due navi da crociera ormeggiate
Viaggi

Il Mediterraneo invaso dalle crociere e dal loro inquinamento

LE EMISSIONI DELLE CROCIERE. Vogliamo dare una mano all’ambiente e inserire le nostre vacanze nell’alveo del turismo sostenibile? Bene, allora evitiamo le crociere. Nonostante la recente tragedia della Costa Concordia all’Isola del Giglio, la crociera è un tipo di vacanza sempre più popolare, arrivando a trasportare in lungo e largo 200 milioni di passeggeri ogni anno. Ma scegliere una crociera significa optare per il mezzo turistico più inquinante del mondo: queste enormi città galleggianti, con tanto di casinò, piscine e discoteche, arrivano ad inquinare come 14.000 automobili, stando a quanto calcolato dalla Procura di Venezia. Per fare un esempio, le emissioni di CO2 prodotte da un viaggio in crociera possono essere fino 1000 volte superiori rispetto ad un viaggio analogo fatto in treno.

IL TRAFFICO DEL MEDITERRANEO. E purtroppo il luogo principe delle attività crocieristiche è proprio il nostro Mediterraneo: secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, i porti di Venezia, Trieste, Genova e Savona registrano più imbarchi e sbarchi che transiti. Nel 2011 si è calcolato che il movimento dei passeggeri di crociere nei porti italiani ha superato la soglia degli 11 milioni. Ma come ha ricordato Sebastiano Venneri, responsabile mare di Legambiente, «quello croceristico è un turismo che ha conosciuto una vera e propria escalation grazie a un’esternalizzazione dei costi ambientali e a un’assenza di regole che ha favorito un attracco selvaggio». In particolare la tragedia della Costa Concordia «impone un ripensamento di un settore che saccheggia risorse ambientali e restituisce poco o nulla ai territori, in particolare a quelli interessati dagli attracchi».