autonomus trasportation system
Trasporto condiviso

Autonomus trasportation system, l’Hyperloop sotto casa

Non solo Hyperloop

Non è la priva volta che parliamo di BIG e dellHyperloop e no, non sarà nemmeno l’ultima: quello che si sta prospettando davanti ai nostri occhi non è solo il treno più veloce del mondo, come avremmo potuto pensare qualche tempo fa. Quelli del Bjarke Ingels Group, infatti, sembrano essersi lasciati prendere la mano. All’interno dei loro uffici avveniristici si stanno facendo i salti mortali: un treno capace di viaggiare a 1.100 chilometri orari evidentemente non bastava agli ingegnosi danesi. Ora hanno spiazzato tutto il mondo presentando la loro personale idea del rivoluzionario autonomus trasportation system, una specie di appendice al progetto Hyperloop, in cui dei veicoli a guida autonoma sarebbero in grado non solo di trasportare dei passeggeri sulle normali strade urbane ed extraurbane, ma anche di inserirsi perfettamente nel sistema di treni ideato da Elon Musk. Stiamo andando anche, noi, proprio come il treno, fin troppo velocemente? Va bene, facciamo un passo indietro.

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Il progetto di Dubai

Un paio di mesi fa vi avevamo parlato del progetto congiunto del Bjarke Ingels Group, di Arup e AECOM di mettere in opera il primo Hyperloop al mondo negli Emirati Arabi Uniti. Il super-treno in questione è stato pensato per collegare le città di Abu Dhabi e di Dubai, sotto l’egida e il generoso finanziamento della RTA, l’autorità dei trasporti di Dubai. Ebbene, quella realtà sembra sempre più vicina, anche se sì, è davvero difficile da credere. Eppure i test compiuti fino ad oggi parlano chiaro. L’anno scorso il primo test drive effettuato nel deserto di Las Vegas aveva dimostrato come l’Hyperloop fosse in grado di arrivare all’incredibile velocità di 187 km/h in soli 1,1 secondi: da allora sono principalmente due i progetti che più degli altri sembrano avere maggiori probabilità di completare in poco tempo il sogno di Elon Musk – non bisogna infatti dimenticare che l’idea iniziale di questo treno ‘sospeso’ e senza attrito è del patron di Tesla. Parliamo della HTT, che sta progettando la creazione di un Hyperloop tra San Francisco e Los Angeles, e per l’appunto della partnership Big- Arup e AECOM per l’Hyperloop One negli Emirati Arabi Uniti. Ebbene, la seconda iniziativa sembra aver preso il sopravvento sulla prima, andando perfino oltre al progetto iniziale. Ma cos’è questo autonomus trasportation system?

Autonomus trasportation system: che cos’è?

Lo scopo del patto siglato tra Bjarke Ingels Group e Elon Musk era quello di rendere l’Hyperloop un sistema human-fiendly. Per fare questo, i danesi di BIG non si sono limitati a progettare un treno velocissimo, silenzioso e sostenibile. Sono andati ben oltre: ora si parla infatti di veicoli a guida autonoma (autonomus trasportation system, per l’appunto) in grado di collegare qualsiasi passeggero alla stazione – ops, al portale – dell’Hyperloop. Se il loro progetto avrà successo, tra non molti anni un impiegato di Dubai potrà programmare con un paio di tocchi sullo smartphone il proprio spostamento verso Abu Dhabi, e non dovrà fare nient’altro: un Pod (così si chiamano i veicoli dell’autonomus trasportation system) preleverà direttamente il passeggero, ovunque esso sia, e lo porterà al più vicino portale Hyperloop. Qui il passeggero non dovrà scendere, né compiere nessuna altra azione. Il Pod si metterà in fila nel gate d’accesso e, una volta arrivato il proprio turno, si inserirà insieme agli altri Pod nel caratteristico tubo dell’Hyperloop, per sfrecciare alla volta di Abu Dhabi. Una volta arrivato al portale di destinazione, il Pod uscirà dal tubo e porterà il passeggero alla meta prestabilita. Il risultato? In 12 minuti l’impiegato passerà dal suo ufficio di Dubai alla sua meta ad Abu Dhabi, il tutto senza guidare un solo veicolo e senza nemmeno un briciolo di emissioni. E dire che, in automobile, quel viaggio avrebbe richiesto circa due ore di guida.

Noi vendiamo tempo

Come spiega Josh Giegel, President of Engineering di Hyperloop One, «insieme a BIG abbiamo pensato ad una esperienza senza soluzione di continuità che inizia non nel momento in cui si pensa di andare da qualche parte, ma nel momento in cui si pensa di essere da qualche parte». Intrigante come solo i più grandi inventori sanno – e possono – essere, Josh Giegel ha poi precisato che «noi non vendiamo macchine, navi, treni o aerei. Noi vendiamo tempo». Tempo per lavorare, per socializzare, insomma, per fare qualsiasi altra cosa. Per raggiungere questo scopo, gli ingegneri hanno cercato di creare lo schema perfetto per un sistema di trasporto innovativo in grado di integrarsi perfettamente con le infrastrutture esistenti. Ed è questo l’autonomus trasportation system: un sistema di viaggio da punto a punto, capace di coinvolgere gli utenti dalla porta della propria casa fino alla loro reale destinazione finale. Non esistono interruzioni, non ci sono indugi: con l’Hyperloop e i suoi Pod il concetto di ‘attesa’ verrà semplicemente cancellato dall’esperienza dei passeggeri. Ogni Pod avrà sedili a sufficienza per sei persone, e una volta arrivato nei portali verrà inseriti nei ‘transporter‘, veicoli a pressione con un apposito telaio ideato per la lievitazione e la propulsione, così da poter viaggiare alla mirabolante velocità di 1.100 chilometri orari.