scie di condensazione
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Scie di condensazione degli aerei: l’AI prova a eliminarle

Le scie di condensazione degli aerei sono ormai da anni al centro di tante discussioni. Fin dalla Prima Guerra Mondiale si è notato che gli aeroplani, durante il loro volo, lasciano di tanto in tanto delle scie di condensazione, ovvero delle “sottili” linee di colore bianco nel cielo, a segnare il loro passaggio. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta quegli stessi segni bianchi nel cielo sono finiti in mezzo a diverse teorie del complotto, a partire da quella arcinota delle scie chimiche: da quella prospettiva, che ha circolato parecchio sui social network, le scie di condensazione sarebbero in realtà dei rilasci volontari – ma segreti – di sostanze chimiche o biologiche, deliberatamente spruzzate su aree abitate o su altre porzioni di territorio. Nessuna di queste ipotesi è avvalorata da riscontri scientifici riconosciuti. A spiegare la presenza delle scie di condensazione è invece il fatto che gli aerei si trovano a volare spesso in aree con tassi relativamente alti di umidità, e si formano quindi dal valore acqueo, così come accade per le stesse nuvole. In base alle condizioni atmosferiche di quel tratto di “cielo”, le scie degli aerei possono sparire in pochi minuti o durare diverse ore. Niente a che vedere quindi con complotti, geoingegneria o cloud seeding. Però, però, c’è qualcuno intenzionato a ridurre o meglio ancora a cancellare le scie di condensazione degli aerei: si parla di Google, che per mezzo dell‘Intelligenza Artificiale dovrebbe riuscire a calcolare delle rotte “migliori”, così da togliere di mezzo le scie. Vediamo come e soprattutto perché.

I danni climatici delle scie di condensazione

Si è detto che le scie di condensazione non sono frutto di operazioni di geoingegneria o di strani complotti. Ciononostante, queste lunghe righe bianche nel cielo potrebbero avere comunque delle conseguenze negative per la Terra. Stando a quanto riferito nel rapporto IPCC del 2022, queste linee di vapore rappresenterebbero circa il 35% dell’impatto dell’aviazione sul surriscaldamento globale. In che modo? Dunque, parliamo di lunghe e sottili “nuvole” causate dal passaggio degli aerei che, se da un lato riflettono un po’ di raggi solari, dall’altra parte vanno a fare da “cappa” al calore sottostante. Insomma, potremmo parlare – semplificando davvero al massimo – di tanti lunghi, sottili e temporanei “effetti serra”. Da qui, dunque, l’idea che sia possibile ridurre almeno un po’ il riscaldamento globale, o perlomeno ridurre l’impatto ambientale dei voli, cancellando o tagliando le scie di condensazione degli aerei. L’idea di base sarebbe quindi quella di studiare di volta in volta, in base alle condizioni metereologiche e atmosferiche, delle rotte ottimali per evitare le zone a maggiore umidità; ovviamente tutto questo dovrebbe essere fatto senza allungare eccessivamente i percorsi, cosa che, facendo incrementare i consumi di carburante, andrebbe a vanificare del tutto l’esistenza stessa del progetto. Ed è per l’appunto qui che entra in gioco l’Intelligenza Artificiale.

Google e AI al lavoro per ridurre le scie degli aerei

Il progetto in questione per ridurre le scie di condensazione è frutto della collaborazione di Google con American Airlines; va aggiunto che al progetto collabora anche la Breakthrough Energy, un’associazione fondata da Bill Gates, che tutti conoscono come fondatore di Microsoft; lo scopo di questa associazione è quella di raccogliere fondi per contrastare il cambiamento climatico.

Nel concreto, raccogliendo immagini satellitari, dati meteorologici, percorsi di volo, previsioni meteo e via dicendo, l’AI dovrebbe essere in grado di sviluppare delle mappe di previsione delle scie di condensazione, per ridurle in modo significativo. Nei mesi scorsi i test sono già iniziati, con American Airlines che ha effettuato 70 voli seguendo i “consigli” dell’IA: i piloti che hanno seguito queste mappe hanno ridotto del 54% le scie di condensazione prodotte dai propri aerei.