Sesta estinzione di massa, uccelli foto di REUTERS/Mathieu Belanger(foto: https://www.weforum.org)
Ambiente

Ci salveremo dalla sesta estinzione di massa?

La sesta estinzione di massa è già arrivata?

Osservando la vita sul pianeta, la scomparsa di anche una sola specie è grave perché provoca la perdita di biodiversità terrestre. Siamo appena entrati nella sesta estinzione di massa, secondo una recente ricerca pubblicata dall’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti. E la responsabilità è nostra.

Estinzione: cos’è e come funziona

In biologia, l’estinzione di massa è la scomparsa di un gran numero di specie viventi e la sopravvivenza di altre che diventano dominanti. È un periodo geologico breve ma critico perché rivoluziona l’ecosistema terrestre. Finora la Terra ha conosciuto cinque grandi estinzioni di massa: la più grave è avvenuta 250 milioni di anni fa ed ha visto la perdita dell’81% delle specie marine e del 50% delle famiglie animali esistenti. L’ultima è avvenuta 65 milioni di anni fa ed ha portato all’estinzione dei dinosauri.

Gli studi pubblicati dall’Accademia delle Scienze degli USA

Una ricerca pubblicata dalla rivista Proceedings dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti rivela che è già iniziata la sesta estinzione di massa. I ricercatori R. Dirzo e Paul R. Ehrlich dell’Università di Stanford (California, USA) e di G. Ceballos dell’Università del Messico hanno analizzato 27.600 specie di vertebrati terrestri (circa la metà di quelli presenti sul nostro pianeta) ed hanno scoperto che il 23% sta diminuendo. Inoltre hanno studiato anche 177 specie di mammiferi ed hanno notato che tutte le specie hanno perso un terzo del loro habitat. Molti esseri viventi, animali e vegetali, oggi sono in serio pericolo, anche quelli che 20 anni fa erano considerati quasi al sicuro. Ad esempio i leoni africani sono diminuiti del 43%, dal 1993 ad oggi.

Confronto delle specie in diminuzione (foto: http://www.pnas.org/content/114/30/E6089.full)

Questo non è l’unico studio che parla della recente perdita di biodiversità: il Living Planet Index del WWF dimostra una riduzione persistente dei 3706 vertebrati esaminati.

3 motivi per temere la sesta estinzione di massa

Nonostante le estinzioni di massa avvenissero anche prima della comparsa dell’uomo sulla Terra, gli scienziati dicono che il tasso di morte delle specie è aumentato notevolmente negli ultimi anni. Ci sono almeno tre motivi che preoccupano i ricercatori:

  1. È più veloce = sono scomparse 100 specie di vertebrati negli ultimi 200 anni, ossia circa 2 specie l’anno. Nel passato, la perdita di una specie avveniva ogni 50 anni (cioè sono scomparse 200 specie negli ultimi 10.000 anni).
  2. È snobbata dall’opinione pubblica = le specie scomparse spesso sono poco note. Ad esempio pochi conoscono il Melomys Rubicola (piccolo roditore di un’isola corallina tra Australia e Nuova Guinea) e il pipistrello dell’Isola di Natale, entrambi dichiarati estinti nel 2014 e nel 2009.
  3. È irreversibile = da un’estinzione non si torna indietro. Ha effetti devastanti sull’ecosistema della Terra e non è detto che l’uomo possa sopravvivere.

leonessa e turisti Nairobi's National Park Kenya, foto Reuters/Edmund Blair (https://www.weforum.org)

L’uomo responsabile dell’ecosistema terrestre

Ci sono alcuni scienziati più cauti: Dough Erwin, paleontologo dello Smithsonian Institution (istituto di istruzione e ricerca americano), dichiara che “se continuiamo così, la sesta estinzione di massa arriverà presto ma non è ancora in corso. Questo significa che abbiamo ancora tempo per evitare l’Apocalisse”. Secondo Chris D. Thomas, professore di biologia evolutiva all’Università di York (Gran Bretagna), stiamo sottovalutando quanto la natura si adatti al cambiamento. “Nella storia della Terra le specie sono sopravvissute spostandosi verso nuovi territori”, dice.

Una recente ricerca di S. M. Stanley dell’Università delle Hawaii sempre pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, rivela che la terza estinzione di massa ha portato alla perdita di “solo” l’81% delle specie marine anziché del 90-96% stimato finora.

Nonostante questa correzione e le versioni più fiduciose, è evidente che gli ultimi decenni hanno creato seri danni al biosistema terrestre. E il responsabile è l’uomo. L’essere umano distrugge habitat (basti pensare all’elefante africano), produce inquinamento ed emette gas serra che provocano i cambiamenti climatici.

Sopravviveremo alla sesta estinzione di massa?

Molte sono le specie a rischio estinzione, sia animali che vegetali. Ma la domanda più urgente (e superficiale) è: l’uomo sopravviverà alla sesta estinzione di massa? No se non rivediamo il nostro impatto ambientale, secondo gli autori della ricerca. E ci avvertono:

“La sesta estinzione di massa procede più velocemente di quanto previsto. Abbiamo venti o trent’anni per fare qualcosa. I segni sono evidenti e il futuro della vita sulla Terra, anche quella umana, è funereo”.