cibo vegetariano
Inquinamento

Mai più würstel: solo cibo vegetariano al Ministero dell’Ambiente tedesco

Il loro piatto nazionale non è certo l’insalata. No, in Germania il vessillo alimentare è costituito da un bel piatto di würstel e crauti. Nel regno delle salsicce e degli insaccati, imporre un menu di cibo vegetariano non deve essere di certo semplice: è un’impresa non da poco anche in molte semplici cene tra amici. Figuriamoci poi cosa può voler dire imporre un menù esclusivamente vegetariano in eventi ufficiali in Germania: eppure, è proprio questo che ha fatto e sta facendo il ministro dell’Ambiente tedesco Barbara Hendricks. Da alcune settimane a questa parte, infatti, agli eventi organizzati dal suo ministero non c’è ombra di carne: contentissimi di questa presa di posizione sono ovviamente i vegetariani tedeschi ed internazionali. Meno felici – anzi, in molti casi arrabbiati – sono invece gli esponenti conservatori del Parlamento teutonico.

L’onnipresente würstel

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Di fatto in Germania non sembra molto consigliabile, sul lato politico, porsi apertamente contro la carne. La stessa Angela Merkel si è fatta ritrarre a più riprese alle famose sagre popolari locali tedesche, in cui la cancelliera – seppur talvolta con una certa riluttanza, va detto – si è assicurata i consensi dell’industria della carne concedendosi ai fotografi ed ai cameran mentre addenta würstel, hot dog e compagnia bella. Di fatto per la Germania le salsicce e gli insaccati sono quello che per l’Italia sono i vini, e forse pure la pizza. Qui la Toscana vanta il Chianti, il Trentino il Teroldego, la Sicilia il Nero d’Avola? Lì invece praticamente ogni Land ha la sua salsiccia caratteristica.

Gli studi a favore del cibo vegetariano

Se i vertici politici raramente si schierano contro la produzione ed il consumo di carne, a farlo sono molti studi scientifici. Capofila di queste ricerche è per esempio il rapporto Livestock’s Long Shadow, pubblicato non da riviste tendenziose, ma proprio delle Nazioni Unite. Tale studio, risalente al 2006, indicava nell’allevamento di bestiame il principale responsabile delle emissioni di gas serra, facendo persino peggio del settore dei trasporti. Gli studi che confermano la tesi di questo rapporto, da allora, non si contano più: le cifre possono cambiare, come anche le stime, ma una cosa è oramai certa: l’allevamento di bestiame – e quindi il consumo massiccio di carne – è uno dei fattori principali del cambiamento climatico in atto. Si pensi alle enormi superfici forestali trasformate in pascoli, alle emissioni dei bovini, al consumo idrico eccessivo e agli svantaggiosi indici di conversione alimentare. Per questo motivo, per salvaguardare il nostro Pianeta, prendere in considerazione una dieta a prevalenza di cibo vegetariano rappresenta praticamente un obbligo.

I menù vegetatariani del ministero della Salute

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«Mettiamo in pratica quello che predichiamo»: così ha spiegato di fronte ai giornalisti il portavoce di Barbara Hendricks, Michael Schrören. Il primo evento in cui i commensali del ministero dell’Ambiente si sono ritrovati davanti solamente del cibo vegetariano è stato il buffet a lato del simposio ‘Esportare tecnologie green‘, tenutosi a Berlino. Scaloppe di sedano rapa, carote al miele, lasagne alle verdure e soia e mele caramellate. Niente salsicce, niente gulasch, niente ciccia… meno emissioni. Ma il ministro dell’ambiente tedesco non mira solamente al cibo vegetariano: l’obiettivo è quello di portare sulle tavole degli eventi ufficiali solo prodotti da agricoltura biologica e, laddove possibile, a chilometro zero.

Nessuno segue l’esempio della Hendricks

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La scelta della Hendricks, come detto, non è però andata giù a tutti quanti: il cibo vegetariano agli eventi ufficiali è anzi stato visto da alcuni come una vera e propria offesa allo spirito nazionale. Non si è fatto per esempio pregare per la ribattuta il ministro dell’Agricoltura del CSU (il centrodestra cristiano-sociale) Christian Schmidt, il quale ha dichiarato «io sono per la varietà e la libertà di scelta, non per il paternalismo e l’ideologia: anche carne e pesce fanno parte di una dieta equilibrata». Parole dapprima lievi, alle quali segue però un deciso rifiuto alla giornata nazionale senza carne proposta – a più riprese – dai Verdi: «con noi la giornata vegetariana non passerà neppure dalla porta di servizio». Al rifiuto del Ministero dell’Agricoltura fa eco quello di tutti gli altri dicasteri tedeschi: nessuno sembra voler seguire le orme della Hendricks. In tutti gli altri eventi ministeriali, dunque, non si vedrà l’ombra di cibo vegetariano, mentre faranno sfoggio i soliti menù a base di carne in tutte le salse. Alla ricerca del compromesso, invece, il Ministro dello Sviluppo ha richiesto per i prossimi catering una leggera riduzione nella quantità di carne e pesce. A stemperare leggermente le critiche, ma non troppo, è arrivato poi un comunicato della stessa Hendricks, nel quale si spiega che «non vogliamo dire alle persone cosa devono o non devono mangiare, vogliamo solo contribuire alla protezione dell’ambiente con un buon esempio, perché il cibo vegetariano è migliore per il clima rispetto a carne e pesce».