dove mettere gli impianti fotovoltaici
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Dove mettere gli impianti fotovoltaici? 3 soluzioni innovative

Sul fatto che il fotovoltaico rappresenti una tecnologia fondamentale per la transizione energetica non ci sono dubbi. Si tratta di una fonte di energia pulita e rinnovabile che, se sfruttata ampiamente e nel modo giusto, permette di ridurre drasticamente le emissioni di gas serra nell’atmosfera, nonché, sul lato economico, di svincolarsi dalle fluttuazioni pazze del mercato. Certo, ci sono anche delle criticità: si pensi per esempio alla necessità di installare degli accumulatori di energia per soddisfare il fabbisogno energetico anche quando il sole non splende, così da sfruttare a posteriori i picchi di produzione di energia. Ma non è tutto qui. Si parla anche dell’impatto visivo dei pannelli fotovoltaici, non sempre apprezzato, e della sottrazione di terreni che potrebbero potenzialmente essere coltivabili o sfruttabili in altro modo. Ecco che allora negli ultimi anni si sta lavorando a delle soluzioni volte a migliorare il posizionamento degli impianti fotovoltaici, in modo da sfruttare meno terreno. Alla domanda “dove mettere gli impianti fotovoltaici” per ridurre l’ingombro, come vedremo, è possibile rispondere in diversi modi.

Dove mettere gli impianti fotovoltaici? L’ipotesi dell’agrovoltaico

Per rispondere a chi si lamenta del fatto che gli impianti fotovoltaici rubano terreno potenzialmente coltivabile c’è chi ha messo a punto un sistema per installare dei pannelli solari rialzati da terra, per permettere così di coltivare sotto di essi delle piante da frutto. Questa può essere sicuramente un’idea intelligente, sapendo che molte piante possono avere bisogno di coperture dalle intemperie o dall’eccessiva irradizione. Il riultato è quindi la costruzione di peculiari “serre”, che in luogo dei classici tunnel di nylon vantano delle coperture fotovoltaiche: si parla in questi casi di impianti agrovoltaici.

Gli impianti fotovoltaici lungo gli argini fluviali

Un’altra possibile risposta alla domanda dove mettere gli impianti fotovoltaici senza rubare terreno prezioso è quella di posizionare i pannelli in aree che difficilmente potrebbero essere sfruttate in altro modo. Un consorzio olandese, sotto la guida della Fondazione STOWA, sta lanciando l’idea di posizionare degli impianti fotovoltaici lungo gli argini dei fiumi, aree che in effetti non si prestano a nessun altro utilizzo. E di certo l’Olanda, contando circa 17 mila chilometri quadrati di argini fluviali, ha tutto l’interesse di capire se è effettivamente possibile posizionare degli impianti su queste terreni senza nuocere alla loro funzione primaria, ovvero quella di “contenere” i fiumi ed evitare pericolose alluvioni. Dagli esperimenti fatti finora, gli impianti che sembrano mostrare i risultati migliori sono quelli montati lungo degli argini pavimentati; in nessun caso – nemmeno negli scenari in cui sono stati installati dei pannelli su argini non pavimentati – sono stati registrati dei fenomeni di erosione diretta, tra i più temuti.

Una torre di pannelli solari

Così come le costruzioni come i grattacieli permettono di creare tante unità abitative riducendo al minimo lo sfruttamento del suolo, allo stesso modo dispondendo i pannelli fotovoltaici in verticale è possibile sfruttare questa tecnologia senza rubare spazio prezioso. Partendo da questo ragionamento un’azienda canadese, la Three Sixty Solar, ha iniziato a realizzare dei sistemi di impianti fotovoltaici a torre, creando delle strutture alte tra i 12 e i 36 metri. Questa è un’altra innovativa risposta alla domanda dove posizionare gli impianti fotovoltaici senza rubare terreno e senza danneggiare l’habitat circostante. Ogni torre messa a punto presenta tre lati coperti da pannelli solari fotovoltaici verticali: di certo questa disposizione non permette mai di raggiungere la massima resa possibile, ma consente di avere un importante impianto fotovoltaico anche lì dove lo spazio a disposizione è poco o pochissimo. Le torri fotovoltaiche dell’azienda canadese si sono inoltre dimostrate molto resistenti di fronte a forti raffiche di vento: una struttura posizionata nel British Columbia ha resistito per esempio a una tempesta con raffiche fino a 135 chilometri orari, senza riportare danni.