laghi glaciali
Cambiamento climatico

Alluvioni: 15 milioni di persone a rischio con i laghi glaciali

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications e firmato da un gruppo di ricerca internazionale guidato dall’Università di New Castle nel Regno Unito punta il dito contro i laghi glaciali, e più nello specifico sulle possibili alluvioni innescate da questi bacini. Stando ai dati analizzati dagli studiosi, in tutto il mondo ci sarebbero circa 15 milioni di persone a rischio. Il problema sta nell’aumento vertiginoso di questi bacini negli ultimi decenni, dovuto ai cambiamenti climatici e, nello specifico, al surriscaldamento del pianeta. A essere a rischio sarebbero soprattutto delle comunità localizzate in Asia e in America Latina, e più precisamente le città e i villaggi che si trovano sull’altopiano del Tibet, ai piedi delle Ande in Peru, e in prossimità delle catene montuose della Cina, dell’India e del Pakistan. Paese, quest’ultimo, che come è noto nel 2022 è stato flagellato da più alluvioni, le quali hanno messo sott’acqua circa un terzo del paese.

Laghi glaciali: perché stanno aumentando

All’origine del rischio individuato dal team di ricercatori ci sarebbe il veloce incremento del numero di laghi glaciali. Si parla di un aumento, a livello globale, di circa il 50% dal 1990 ai giorni nostri. A causare la formazione di questi nuovi bacini è il progressivo scioglimento dei ghiacciai, conseguenza diretta dell’aumento delle temperature medie. Ecco che allora si sono formati tantissimi nuovi laghi glaciali, fenomeno accompagnato parallelamente dell’aumento delle dimensioni dei bacini già presenti.

Lo studio pubblicato su Nature Communications

La ricerca in questione ha analizzato in tutto 1.089 laghi glaciali sparsi per il mondo, per poi prendere in esame il numero di persone che risiedono nelle loro prossimità. Considerando il fatto che un’inondazione potrebbe arrivare a provocare danni fino a 120 chilometri di distanza dai laghi, sono state prese in considerazione le comunità che vivono entro un raggio di 50 chilometri dai bacini analizzati. Non è tutto qui: per ogni regione, gli studiosi hanno valutato il livello di sviluppo e i principali indicatori sociali per determinare il grado di vulnerabilità, nonché le forze in campo per reagire a dei potenziali eventi disastrosi.

Cosa può innescare le alluvioni

Come hanno sottolineato gli studiosi, l’aspetto più preoccupante è il fatto che un’alluvione generata da un lago glaciale potrebbe avere luogo in qualsiasi momento. I fattori scatenanti sono infatti diversi. Si parla infatti di laghi glaciali che sono confinati da dighe naturali, costituite per lo più da rocce e da ghiaccio, le quali potrebbero ipoteticamente cedere da un momento all’altro, generando alluvioni che in certi casi possono essere non solo improvvise e veloci, ma anche molto potenti, tanto da minacciare seriamente le infrastrutture a valle. A scatenare un’inondazione potrebbe essere un masso che, distaccatosi da una sovrastante parete rocciosa, finisca violentemente nello specchio d’acqua, generando un’onda tale da rompere la diga naturale. O ancora, un altro fattore potrebbe essere il semplice accumularsi di acqua di disgelo, aumentando la pressione sulla diga; oppure il lento ma fatale scioglimento delle carote di ghiaccio che tengono insieme i massi che costituiscono lo stesso sbarramento.

Le analisi dei ricercatori dimostrano che metà della popolazione a rischio di alluvioni da laghi glaciali risiede in soli 4 paesi, ovvero in Perù, in Cina, in India e in Pakistan.

Le soluzioni da mettere in campo

Sulla base dei dati raccolti, i ricercatori invitano le amministrazioni a tenere in considerazione il rischio. A fare la differenza, hanno sottolineato, è soprattutto la vicinanza delle comunità a questi laghi, nonché la capacità di risposta in caso di eventi disastrosi. Potrebbe aiutare, per esempio, il posizionamento di videocamere per il timelapse, in modo da monitorare continuamente i laghi glaciali a rischio, per poter lanciare delle allerte in caso di cambiamenti.