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Energy storage: Tesla installa 55mila pannelli solari e 272 accumulatori alle Hawaii

Pensando alle Hawaii non si pensa certamente per prima cosa all’energy storage… no, si pensa alle tantissime spiagge di sabbia bianca, alle acque terse dell’Oceano Pacifico, ai delfini di Hulopoe Bay Lanai, allo scenografico e imperioso vulcano Haleakala e all’inimitabile cultura hawaiana. Eppure c’è un’isola, Kauai, che in questo giorni sta facendo parlare di sé non per tematiche attinenti al mondo del turismo, quanto per l’enorme impianto fotovoltaico e di energy storage realizzato da Tesla.

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55mila pannelli fotovoltaici e 272 accumulatori

Kauai è la quarta isola per grandezza dell’arcipelago hawaiano, e conta 67.091 abitanti. Qui la Tesla dell’instancabile Elon Musk ha appena completato la costruzione di un enorme parco fotovoltaico costituito da ben 55mila pannelli solari. Una costruzione enorme, che permetterà agli ingegneri di Tesla di sperimentare i vantaggi dell’energy storage a medio termine. Proprio così: i tantissimi pannelli fotovoltaici sono infatti corredati da 272 accumulatori al litio Powerpack (prodotti ovviamente dalla stessa Tesla) i quali tutti insieme sono in grado di accumulare 52 megawattora di energia elettrica.

Non a caso alle Hawaii

Il fatto di realizzare un simile impianto proprio alle Hawaii non è ovviamente una coincidenza: il Paese ha infatti deciso di eliminare ogni forma di fonte fossile per la generazione dell’energia elettrica entro il 2045. Gli esperimenti della Tesla, dunque, cadono alla perfezione, in quanto le tappe di questo processo verso la sostenibilità totale dell’impianto elettrico sono già state fissate dal governo hawaiano: entro il 2020 la produzione da fonti rinnovabili deve essere del 30%, per arrivare al 40% entro il 2030 e al 70% entro il 2050. Senza contare il nuovo impianto fotovoltaico di Kauai, ad oggi le rinnovabili coprono il 20% del fabbisogno elettrico dell’arcipelago, grazie ad un mix di solare, eolico, biomasse e geotermia.

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Il primo sistema di energy storage 24/7

Si stima che, grazie alla struttura costruita da Tesla, il consumo attuale di gasolio e di petrolio di Kauai possa essere tagliato di 1,6 milioni di galloni all’anno. In altre parole, dunque, circa il 44% dell’energia necessaria alla popolazione dell’isola arriverà da fonti rinnovabili: il tutto, ovviamente, è reso possibile dall’impianto di energy storage provvisto da Tesla, che va a costituire il primo impianto solare al mondo di questo tipo sul quale poter fare affidamento 24 ore al giorno e 7 giorni alla settimana. «In quanto Stato» ha spiegato il governatore delle Hawaii David Ige «sappiamo ovviamente bene come generare energia. Il nostro problema, invece, era accumulare l’energia rinnovabile da poter utilizzare di notte. E ora possiamo farlo».

La contrarietà degli analisti di Wall Street

Stando ai calcoli di Tesla, il mix di pannelli fotovoltaici e di energy storage porterà il prezzo dell’energia elettrica di Kauai da 15,5 centesimi per kilowattora a 13,9 centesimi: a conferma della fiducia nel proprio impianto, il prezzo di 13,9 centesimi è stato reso fisso per i prossimi vent’anni. É però interessante notare che, nonostante i passi da gigante effettuati da Tesla nel campo dell’energy storage, gli analisti di Wall Street continuano a non vedere di buon occhio la svolta della casa automobilistica verso il mercato dell’energia rinnovabile. Secondo il CTO di Tesla Straubel, lo scetticismo degli analisti è da ricondurre al fatto che il fotovoltaico e l’energy storage stanno di fatto formando un nuovo mercato: «sono convinto che spesso risulti difficile guardare al futuro e immaginare cosa sta per accadere» ha spiegato Straubel ai microfoni dell’emittente CNBC, aggiungendo che «gli analisti non hanno dati relativi al passato che possono comparare e che quindi possano dimostrare loro la crescita attuale».