fotovoltaico domestico
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Fotovoltaico domestico: ecco le risposte a tutte le tue domande

In molti vociferano che i tempi d’oro del fotovoltaico domestico siano finiti anni fa, insieme a tutti gli incentivi che nei primi anni Duemila, in Italia, avevano portato tantissimi cittadini a installare sui propri tetti i preziosi pannelli solari. Ma nel 2017, senza più tutti quegli incentivi, il fotovoltaico domestico conviene ancora? Oggi risolveremo insieme tutti i dubbi legati a questi impianti di energia rinnovabile per l’uso residenziale, per dimostrare che sì, anche oggi, pur senza gli incentivi pre-2013, il fotovoltaico domestico conviene, a patto che l’installazione possa godere di una giusta esposizione.

Impianto fotovoltaico domestico: una definizione

Ma cosa si intende con l’espressione fotovoltaico domestico? Tale è l’impianto che, a livello residenziale, permette ai cittadini di produrre da sé stessi la propria fetta di energia elettrica, la quale così è automaticamente a chilometri zero, eliminando qualsiasi costo legato al sistema o alle accise. L’unico costo di quell’energia rinnovabile, dunque, è quello costituito dalla realizzazione e dall’installazione del proprio impianto.

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Pannelli solari senza limiti

La realizzazione di un impianto di questo tipo non conosce veri e propri limiti. Chiunque, di fatto, può sfruttare le potenzialità del fotovoltaico domestico, a patto di avere a disposizione una superficie sufficientemente estesa ed esposta al sole – nella maggior parte dei casi, il tetto di casa. Possono dunque approfittarne la villetta, la casa monofamiliare, l’appartamento singolo di un condominio (il quale nella sua totalità può invece realizzare un impianto solare solo per soddisfare le utenze comuni, come l’ascensore o l’illuminazione delle scale). Ma quali sono i vantaggi economici del fotovoltaico domestico, ad oggi?

Gli ecobonus del 50%

Va prima di tutto sottolineato che un impianto fotovoltaico domestico va visto come un investimento sul lungo termine il quale, stando alle statistiche, permette di arrivare a dei rendimenti annui al di sopra del 10%. Se è infatti vero che i tempi degli incentivi sono finiti ormai da tempo, non va dimenticato il fatto che ad oggi, grazie al progresso tecnologico, i costi degli impianti solari sono molto più bassi che in passato. Ma non è tutto qui: chi continua a ripetere che con la fine degli incentivi è terminata l’era del solare residenziale si dimentica che, a partire dal 6 luglio del 2013, sono attivi gli ecobonus del 50% sulle ristrutturazioni edilizie per l’installazione di impianti fotovoltaici domestici con scambio sul posto. Questo significa dunque che, su una spesa massima di 96.000 euro, è possibile detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi il 50% delle spese sostenute per la realizzazione dell’impianto: questa opportunità resterà attiva fino al 31/12/2017, con la possibilità ovviamente di una nuova proroga per l’anno successivo.

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I risparmi in bolletta e lo scambio sul posto

Oltre a questa importantissima detrazione fiscale del 50%, la convenienza di un impianto fotovoltaico domestico è ovviamente costituita anche dai risparmi sulla bolletta energetica conseguenti all’autoconsumo di energia. Quest’ultimo, come abbiamo visto più volte sulle pagine del nostro magazine, può essere notevolmente aumentato grazie all’ausilio degli appositi sistemi di accumulo di energia elettrica: nel caso del fotovoltaico, l’utilizzo tipico è quello di accumulare in una batteria domestica l’energia prodotta dai pannelli solari durante il giorno per poi approfittarne la sera, dopo il calare del sole. Oltre a tutto questo va ricordato che un ulteriore guadagno può provenire anche dallo scambio sul posto, ovvero dalla possibilità di ‘vendere’ alla rete elettrica pubblica la propria eccedenza di energia elettrica.

Come – e dove – deve essere realizzato l’impianto ideale

In definitiva, dunque, si può affermare senza margine di dubbio che un impianto fotovoltaico domestico può essere un vero e proprio affare, anche nel 2017. C’è però un ma: l’installazione deve essere fatta a regola d’arte, rispettando quindi delle regole fondamentali che ne permettano un funzionamento ottimale. Non tutti i tetti, per esempio, possono ospitare con lo stesso profitto un impianto solare. Il luogo di installazione ottimale di un fotovoltaico domestico è un tetto esposto a sud completamente – o quasi – libero da ombre di alberi, rilievi montuosi o altri edifici. Dal meridione al settentrione italiano cambiano anche i gradi di inclinazione ideale dei pannelli fotovoltaici, seguendo di fatto i raggi solari: se in Sicilia l’inclinazione ottimale si attesta sui 32°, nell’estremo nord della penisola si arriva fino ai 38°. A seconda dell’energia richiesta, poi, deve ovviamente variare la superficie totale dell’impianto: in linea del tutto generale, con una buona esposizione, si calcola 1 KW di potenza installata ogni 7- 8 metri quadrati di pannelli fotovoltaici.

I costi del fotovoltaico

A seconda dei propri consumi elettrici, dunque, è necessario calcolare quanta superficie dedicare all’impianto fotovoltaico, e dunque quanti pannelli installare. Più l’impianto fotovoltaico solare sarà esteso, ovviamente, maggiore sarà il costo iniziale: come detto i prezzi di mercato stanno diminuendo anno dopo anno. Ad oggi, per farsi un’idea, un impianto domestico arriva a costare complessivamente intorno ai 2.000 euro per ogni KW di potenza installata.