Lotta agli sprechi alimentari: il progetto Food for Souls dello chef Massimo Bottura
Riciclo creativo

Lotta agli sprechi alimentari: il progetto Food for Souls dello chef Massimo Bottura

Circa un anno fa lo chef Massimo Bottura ha lanciato il progetto Food for Souls, una ONG impegnata nella lotta agli sprechi alimentari, nata per offrire un pasto a senzatetto e bisognosi nel mondo. L’idea nasce nel 2015, con l’apertura del Refettorio Ambrosiano, la prima mensa per poveri patrocinata da uno chef stellato. Di lì a poco spuntano altri Refettori di Bottura e il mese prossimo ne aprirà uno nuovo a Londra.

Il progetto originale e la svolta seguita all’incontro con Papa Francesco

Il piano iniziale prevedeva la realizzazione di una mensa per senzatetto presso la Stazione Centrale di Milano, dove i migliori chef del mondo si sarebbero alternati ai fornelli. Ma a seguito dell’incontro con Papa Francesco in Vaticano, lo chef Bottura ha deciso di cambiare luogo, orientandosi verso il quartiere Greco, più popolare e periferico. Grazie all’aiuto del parroco locale Don Giuliano, il progetto per la lotta agli sprechi alimentari del Refettorio Ambrosiano è stato avviato, recuperando per la struttura un vecchio teatro dismesso e fatiscente.

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Come funziona il refettorio ambrosiano e come è stato realizzato

I lavori di ristrutturazione del vecchio teatro hanno visto coinvolte le eccellenze dell’architettura e del design: pensiamo, ad esempio, ai 14 tavoli della mensa creati ciascuno da un importante designer italiano. All’interno della cucina, poi, lavorano regolarmente 2 chef che cucinano per circa 100 ospiti ogni giorno. Fra i grandi nomi coinvolti ricordiamo, per citare i più noti, Alain Ducasse, Heinz Beck e Carlo Cracco. Il cibo viene donato dai supermercati della zona e si tratta di prodotti avanzati o danneggiati ma ancora buoni. L’approccio col quale si cucina al Refettorio Ambrosiano è molto simile a quello dei ristoranti WastED ideati dallo chef Dan Barber, di cui vi abbiamo già parlato.

La doppia anima dello chef Bottura: il Refettorio Ambrosiano e l’Osteria Francescana

Massimo Bottura divide la sua vita lavorativa in 2 parti. Da un lato c’è l’Osteria Francescana, il ristorante di Modena premiato con 3 stelle Michelin, grazie al successo del quale è stato riconosciuto lo scorso anno come il miglior chef al Mondo. Qui lavorano regolarmente 52 persone per servire 28 clienti al giorno. Poi c’è il Refettorio Ambrosiano dove, come anticipato, lavorano 2 chef, assistiti da alcuni volontari e 100 sono le persone servite, senza dover pagare il conto. Sembrano 2 approcci completamente diversi ma la realtà è che sono accomunati dal comune intento di offrire una cucina di grande qualità.

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Nelle radici di Massimo Bottura la spinta verso la lotta agli sprechi alimentari

Condivisione, supporto reciproco e amore per il buon cibo: questi gli elementi alla base di Food for Soul. La lotta agli sprechi alimentari nasce, per lo chef Bottura, da bambino, in famiglia, grazie ai valori trasmessi dalla madre e da un background culturale orientato al prossimo. Vengo da un posto, l’Emilia Romagna, profondamente umano dove la socialità si esprime attraverso il cibo. È questo lo spirito, ad esempio, del Consorzio del Parmigiano Reggiano, che unisce centinaia di piccoli produttori, dando loro forza e unicità di intenti. Stessa cosa vale per l’aceto di Modena, prodotto di qualità giunto al successo grazie a questo spirito collettivo.

Bottura e Obama, unione di intenti per portare il Refettorio Ambrosiano negli Stati Uniti

Sono stati già stanziati dalla Fondazione Rockfeller i fondi necessari per inaugurare 2 Refettori negli Stati Uniti. Durante il recente incontro in Toscana fra Barack Obama e lo chef Bottura, anche l’ex presidente americano avrebbe mostrato un grande interesse per il progetto che dovrebbe partire da Detroit. La città, infatti, è ritenuta da Bottura, per via della sede FCA, simbolo del successo italiano all’estero.

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