Inquinamento

Monitoraggio qualità dell’aria: MonIQA, l’app per conoscere i livelli di smog in città

Vogliamo sapere qual è la qualità dell’aria della nostra città? C’è un’app che ce lo dice in tempo reale. Si chiama MonIQA ed è un sistema interattivo, sviluppato dal dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Ateneo di Pisa e dal Laboratorio Nazionale Smart Cities del CINI, che mette a disposizione dati aggiornati giornalmente provenienti dal monitoraggio qualità dell’aria nelle città di tutto il Paese.

Monitoraggio qualità dell’aria: una mappa intuitiva

Consultabile dal sito web dedicato e scaricabile come app gratuita per Android, MonIQA, che sta per Monitoraggio dell’Indice di Qualità dell’Aria, utilizza i dati emessi separatamente dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e li unisce in un’unica mappa intuitiva, che assegna cinque colori a cinque gradazioni diverse di qualità dell’aria, che corrispondono a rispettive classi di giudizio, da buono a pessimo.

Livelli di inquinamento contrassegnati con un colore in base alla gravità

“Il colore – spiega Giuseppe Anastasi, direttore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e del Laboratorio Nazionale Smart Cities del CINI – è associato alla concentrazione nell’aria di alcune sostanze come particolato atmosferico, biossido di azoto, monossido di azoto, ozono, monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene. La concentrazione di queste sostanze viene paragonata con i limiti imposti dalla legge, e assegnato un colore ad ogni parte del territorio nazionale monitorato”.

Confronto fra le varie aree

La novità della mappa, che non è l’unica nel suo genere, risiede proprio nel consentire un confronto immediato fra le varie aree del territorio nazionale, cosa che finora non era stata resa possibile. La pubblicazione dei dati sul monitoraggio qualità dell’aria era gestita in modo separato dalle ARPA dislocate sul territorio nazionale e i risultati erano resi disponibili sui singoli siti web delle ARPA.

monitoraggio qualità dell'aria

Uno strumento semplice e accessibile a tutti

Il servizio non ha carattere di ufficialità ma vuole essere uno strumento semplice da utilizzare ed estremamente intuitivo per tutti i cittadini interessati a conoscere il livello di inquinamento della propria città. E anche un modo per rendere molto più accessibili i dati sul monitoraggio qualità dell’aria, per aumentare la consapevolezza degli abitanti e anche e soprattutto delle amministrazioni locali.

Obiettivo: sensibilizzare e promuovere pratiche sostenibili

“Grazie a MonIQA – riferisce Anastasi – sarà possibile avere una visione generale sulla qualità dell’aria nel nostro paese, con la conseguenza positiva di incentivare le aree a maggior concentrazione di sostanze pericolose per la salute ad avviare pratiche più ecologicamente sostenibili. Uno studio di Legambiente dimostra per esempio che riducendo del 10% i livelli di particolato atmosferico potremmo arrivare ad avere anche 10.000 morti in meno”.

Inquinamento killer: in Italia il numero maggiore di morti in Ue

Quello delle morti per inquinamento è una piaga che sta diventando sempre più preoccupante, specie per il nostro paese. Secondo il Report sulla qualità dell’aria, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con Enea e con la partnership delle Ferrovie dello Stato e presentato lo scorso settembre, l’Italia indossa la maglia nera per le morti provocate dall’inquinamento atmosferico. Nel nostro paese i decessi prematuri connessi alla scarsa qualità dell’aria sono circa 90mila all’anno. Si tratta di 1500 decessi per milione di abitanti, un valore decisamente superiore alla media europea: sono 1100 in Germania, 800 in Francia e in Gran Bretagna e poco più di 600 in Spagna.

Non solo la pianura padana

Nonostante i miglioramenti dovuti alle tecnologie, alle nuove regolamentazioni, a un mix energetico migliore e a carburanti più verdi, la qualità dell’aria nelle città italiane, resta sempre critica. E ad essere colpito non è soltanto il bacino padano – da Torino a Venezia – ma anche l’area metropolitana di Roma, quella di Napoli, l’area del frusinate, la Puglia, la costa sud est della Sicilia.