perdite di microplastiche UE
Inquinamento

Una norma per prevenire le perdite di microplastiche

Le microplastiche sono altamente dannose per l’ambiente come per la nostra salute, sapendo che queste, per le loro dimensioni e per l’enorme presenza di plastica nella società moderna, finiscono per arrivare ovunque. Si pensi alle microplastiche che si riversano nei mari e negli oceani, a quelle che si ritrovano nei posti più impensati (dall’Antartide fino al ventre delle balene) ma pensiamo anche a quelle contenute ormai “normalmente” anche nel cibo, con la consapevolezza che questo possono portare a problemi di salute anche molto gravi, da patologie cardiovascolari fino al cancro (come ribadito di recente dalla Società Italiana di medicina interna). A partire da queste basi è ovvia la necessità di mettere a punto delle normative ad hoc per prevenire le perdite di microplastiche nell’ambiente: finalmente a livello europeo qualcosa inizia a muoversi in tal senso. Pochi giorni fa, infatti, l’Europarlamento ha approvato una proposta di regolamento della Commissione Europea per prevenire le perdite di microplastiche che si verificano lungo la catena di approvvigionamento, mettendo quindi al centro di questo discorso le aziende stesse.

Il regolamento per prevenire le perdite di microplastiche

La proposta in questione per prevenire le perdite di microplastiche nelle diverse fasi della catena di approvvigionamento è stata votata dal Parlamento EU, con un esito decisamente favorevole: si è parlato infatti di 538 assensi, di 32 voti contrari e di 31 astensioni. Inizia così l’iter di questo futuro regolamento, con il buon esito del testo alla prima lettura. Sarà però compito del prossimo Parlamento riprendere questo discorso, negoziando con la stessa Commissione Europea e con il Consiglio dell’Unione: come è noto, infatti, nei 27 Stati membri le elezioni europee si svolgeranno tra il 6 e il 9 giugno.

Come l’UE intende combattere le microplastiche

Il regolamento per prevenire le perdite di microplastiche prevederà nel concreto, nel momento in cui verrà definitivamente approvato, di adottare delle misure per evitare delle perdite di questi elementi dannosi. L’attenzione è quindi concentrata verso le aziende che trattano granuli di plastica: nella proposta tutte le imprese che gestiscono un impianto che lavora più di 1.000 tonnellate di granuli di plastica dovranno stabilire dei piani di valutazione del rischio; per come stanno le cose nella proposta, tutte le grandi imprese interessate dovranno presentare il suddetto piano entro due anni dall’entrata in vigore del regolamento per prevenire le perdite di plastica; le medie imprese dovrebbero invece avere tre anni di tempo, mentre per le piccole imprese si parla per ora di cinque anni. Nella proposta della Commissione si legge tra le altre cose che tutti contenitori di stoccaggio ed i trasporti dei granuli di plastica dovranno essere etichettati con un logo che ne sottolinei in modo chiaro e univoco il pericolo. E ancora, nell’eventualità di incidenti, le stesse aziende dovranno essere pronte a intervenire tempestivamente, così da evitare e ripulire eventuali sversamenti.

Un problema che oltrepassa i settori

Guardando alla sola Unione Europea, nel 2021 sono stati prodotti e gestiti circa 57 milioni di tonnellate di granuli. Una valutazione della dispersione nell’ambiente di microplastiche a livello continentale è stata fatta invece prendendo per oggetto il 2019: si stima una quantità compresa tra le 52.140 e le 184.290 tonnellate di microplastiche. Tutto questo accade in un mondo in cui le microplastiche sono presenti nei più diversi settori produttivi, da quello del tessile per arrivare a quello della cosmesi. E il problema del prevenire le perdite di microplastiche fa capolino anche lì dove non si penserebbe: anche il comparto del riciclo avrebbe infatti problemi di questo tipo, per via dell’utilizzo di filtri incapaci di trattenere le più piccole particelle inquinanti.