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Eolico

Dal moto ondoso all’elettricità: ecco le piattaforme Wave Star

Abbiamo già parlato altrove delle enormi potenzialità della generazione di energia elettrica rinnovabile a partire dal moto ondoso del mare, riportando alcuni dei progetti più promettenti per l’immediato futuro. Ma negli ultimi giorni la nostra attenzione è caduta su un progetto danese che promette di creare – sempre attraverso lo sfruttamento sostenibile del moto ondoso – abbastanza energia elettrica da soddisfare potenzialmente 5 volte il fabbisogno mondiale. Parliamo della piattaforma oleodinamica progettata e costruita dall’impresa danese Wave Star Energy: l’idea di fondo è quella di catturare l’energia della spinta delle onde attraverso dei galleggianti, i quali risultano collegati direttamente ad una leva libera di oscillare verso il basso e verso l’alto. Il movimento viene poi sfruttato da un cilindro oleodinamico che, proprio come farebbe una pompa, spara ad altissima pressione l’olio verso un generatore di corrente elettrica. Più forti e frequenti sono le onde, maggiore è la pressione dell’olio, e quindi di più è l’energia elettrica generata.

Come funzionano le piattaforme Wave Star

Non è facile spiegare a parole il funzionamento delle piattaforme Wave Star: tutto si basa su degli enormi impianti posizionati ortogonalmente rispetto al movimento del modo ondoso. Essendo i galleggianti a contatto con l’acqua più di uno, il periodo di mancata oscillazione di una singola leva viene coperto dal periodo produttivo di un secondo galleggiante, così da avere una piattaforma perennemente a regime. L’idea di una simile struttura capace di sfruttare in modo intelligente e continuo il modo ondoso è stata partorita 17 anni fa da Niels e Keld Helsen: da allora l’azienda ha fatto passi da gigante, con ripetuti test che hanno dimostrato tutte le potenzialità di questo nuovo modo di produrre energia elettrica rinnovabile e sostenibile.

Fatte per resistere ad ogni tipo di moto ondoso

Per garantire alle piattaforme una lunga durata ed una continua efficienza, esse sono dotate di un peculiare sistema di protezione: nell’eventualità in cui, a causa di una tempesta, il mare dovesse risultare fin troppo mosso, i galleggianti vengono infatti issati ben al di sopra del moto ondoso. Come infatti si può leggere sul sito ufficiale di Wave Star, «l’energia dal moto ondoso avrà un ruolo cruciale nell’assicurare al mondo un adeguato rifornimento energetico, ma solo le macchine che sapranno resistere alle più forti tempeste marine potranno sopravvivere a lungo in mezzo alle onde».

L’evoluzione delle piattaforme Wave Star

La storia di Wave Star inizia ufficialmente nel 2004, con la costruzione di un modello in scala 1:40 per ottimizzare il sistema di sfruttamento e di conversione in energia elettrica del moto ondoso. Più di 1.300 differenti test sono stati condotti su questo prototipo, per garantire il suo pieno funzionamento in un ambiente come quello del Mare del Nord. Nel 2005 è stato poi il turno di un modello in scala 1:10, installato a largo di Helligsø Teglværk, per poi arrivare alla realizzazione di un modello in scala ½ a largo di Hanstholm, nel 2009. Installato nel Mare del Nord, a 300 metri dalla riva, quest’ultimo prototipo ha una lunghezza di 40 metri, ed è fornito di due galleggianti con un diametro di 5 metri l’uno. La piattaforma in questione ha una capacità di 600 kW, ed è collegata alla normale rete elettrica fin dal febbraio del 2010, producendo in media 4.000 – 5.000 kWh al mese.

I progetti futuri

Adesso l’impresa sta lavorando per produrre la prima serie di macchine da 1 MegaWatt, pensata per i grandi oceani, la quale dovrebbe essere messa sul mercato entro la fine del 2017. Il risultato saranno delle piattaforme lunghe 70 metri, dotate di 20 galleggianti totali. Partendo dal presupposto che ogni singola lega dovrebbe generare un minimo di 25 kW ed un massimo di 50 kW, la capacità complessiva dovrebbe essere compresa tra i 500 e i 1.000 KW. Nel frattempo, il modello in scala 1:10 è stato rimosso e completamente riciclato, avendo terminato la sua funzione di tester. Lo step successivo sarà quello di raddoppiare nuovamente la grandezza delle piattaforme, così da arrivare ad un’uscita pari a 6 MegaWatt, sufficiente dunque per provvedere l’energia elettrica necessaria all’alimentazione di circa 4.000 abitazioni.

La missione dell’impresa danese

Gli ingegneri della Wave Star puntano quindi ad un futuro energetico totalmente sostenibile, attraverso la costruzione di veri e propri parchi di produzione di energia elettrica a partire dal moto ondoso. E non è tutto qui: le stesse piattaforme, nella loro visione, potranno essere combinate ad impianti eolici offshore e ad impianti fotovoltaici. «Noi di Wave Star non vogliamo soltanto produrre elettricità» si legge sul loro sito,

«vogliamo dare energia ad un intero nuovo modo di pensare, ad una piena comprensione del nostro bisogno di soluzioni energetiche pulite ed eleganti, e soprattutto capaci di lavorare insieme per soddisfare il fabbisogno energetico del nostro Pianeta».