foreste sostenibili
Piante

Come vengono gestite le foreste sostenibili?

Sappiamo tutti quanto siano importanti le foreste del nostro pianeta. Quelle distese di alberi sono fondamentali per la biodiversità e sono essenziali per contenere il livello di anidride carbonica nell’aria. Ma sappiamo anche che quelle stesse foreste, in varie parti del mondo, sono sotto attacco. Di volta in volta, nella maggior parte dei casi, per lasciare spazio all’allevamento o all’agricoltura, per esempio per coltivazioni di olio di palma, caffè o cacao. Ecco che allora, di fronte a queste minacce – che come sappiamo si traducono in rischi concreti per il mondo intero – diventa necessario mettere in campo una gestione più sostenibile, programmata e intelligente delle foreste. Ma quali sono nel concreto le foreste sostenibili? E come vengono gestite?

La situazione in Europa

Partiamo da un presupposto: la riforestazione è tra le attività più importanti per combattere i cambiamenti climatici, sapendo che negli ultimi anni sono scomparsi migliaia di ettari di superficie alberata in stati come il Brasile, la Bolivia, la Repubblica Democratica del Congo e via dicendo. Ma se il mondo si trova a fronteggiare una feroce deforestazione, va sottolineato il fatto che invece in Europa a partire dall’inizio del secolo scorso si è registrata una continua crescita della superficie occupata da foreste. Attualmente il territorio europeo è ricoperto per un terzo da alberi, con una crescita di 17,5 milioni di ettari negli ultimi 25 anni; in Italia la situazione è ancora migliore, con il paese ricoperto da foreste per il 40%, e con una crescita di oltre 11 milioni di ettari in circa 30 anni. Occhio, ci sono due elementi da tenere ben presenti: prima di tutto, questa riforestazione non è figlia di astute e lungimiranti strategie, quanto invece del semplice abbandono dei territori marginali, dovuto alla crescente migrazione verso le città; in secondo luogo, questo non significa affatto che noi europei non abbiamo colpe per la progressiva deforestazione del pianeta. In quanto consumatori, siamo in buona parte responsabili per le deforestazioni in America Latina, in Africa e in Asia.

Quali sono le foreste sostenibili?

Quel che è certo è che le foreste devono essere protette. Ma allo stesso tempo non ci sono dubbi sul fatto che queste distese di alberi rappresentano una risorsa preziosa per la nostra società. I nostri boschi infatti ci servono per proteggere il territorio e le città circostanti dall’erosione e dalle frane, ma anche per prelevare legname. Questo viene usato come combustibile, come materiale per l’edilizia, come materiale per la produzione di carta, e via dicendo. Ecco che allora il bosco ha diversi utilizzi: gestire delle foreste sostenibili da questo punto di vista vuol dire pianificare attentamente l’utilizzo (o il non utilizzo) delle differenti aree. Una certa porzione di bosco – per un certo lasso di tempo – può essere dedicata alla produzione di legname, un’altra può essere dedicata stabilmente alla difesa di un ecosistema o al contenimento del rischio idrogeologico, un’altra può diventare un’area turistica, un’altra ancora può essere riforestata, e via dicendo.

In questo senso, gestire delle foreste sostenibili è un po’ come gestire un fondo in banca, andando a “prelevare” solo gli interessi maturati, senza andare a intaccare il capitale originale.

La definizione della FAO di gestione forestale sostenibile

La FAO ha adottato la definizione di Forest Europe per spiegare la gestione forestale sostenibile, indicandola come l’insieme delle pratiche che «mantengono la loro biodiversità, produttività, capacità di rigenerazione, vitalità e il loro potenziale per svolgere, ora e in futuro, le loro funzioni ecologiche, economiche e sociali, a livello locale, nazionale e globale e che non provochino danni ad altri ecosistemi». Come è noto esistono diverse possibili certificazioni: la più famosa in Italia è la certificazione PEFC, che si rivolge a medie e grandi aziende come ai piccoli proprietari forestali. In Italia attualmente il 15,7% delle foreste è soggetto a pianificazione, mentre solamente è il 9% è certificato.